Andrea Cubeddu e il suo album “Eudaimonia”

Andrea Cubeddu, cover di eudaimonia

Eudaimonia” è il titolo del nuovo album di Andrea Cubeddu, cantautore sardo classe ’93 che dopo i primi due album in lingua inglese e in pieno stile blues & roots (“Jumpin’Up And Down” del 2017 e “Weak Like A Man” del 2019), ha intrapreso un nuovo percorso di sperimentazione musicale e testuale, dapprima con “Nostos” (2020) e poi con questo nuovo album, entrambi in lingua italiana.

 “Eudaimonia” nasce dal suo personale percorso di ricerca della felicità. Il termine, che in greco antico significa letteralmente “buona possessione“, acquisisce con Aristotele il significato di “felicità, benessere, beatitudine“.

Il filosofo sosteneva che la felicità fosse frutto del costante dialogo tra il proprio daimon interiore, una sorta di voce della coscienza ante-litteram, e la realtà circostante. E’ nell’equilibrio tra interno ed esterno, nella comprensione profonda di sé e dello spazio che si occupa nel mondo, che si sperimenta la felicità.

 Le canzoni di “Eudaimonia” nascono dunque dalla fame di conoscenza e comprensione di sé e dell’altro. I testi trattano del costante dialogo che internamente muoviamo ogni giorno, tra lucide riflessioni e tempestose emozioni, razionali decisioni e atti d’istinto.

 In “Eudaimonia” viaggiano parallelamente tempo presente e passato mitico. Il mito greco, nel suo vasto resoconto del vivere umano, è fonte di riflessione e ispirazione.

Andrea Cubeddu

 La musica è figlia del Mediterraneo e accompagna dolcemente l’ascoltatore nel viaggio che dalle parole prende forma. Un viaggio da vivere intensamente per imparare a conoscere un po’ meglio anche noi stessi. 

“TU” in tre pregi e tre difetti

Testardo, emotivo e nostalgico. Credo valgano sia come pregi che come difetti, visti da differenti angolazioni.

Ho iniziato a suonare la chitarra per gioco, mentre frequentavo le scuole medie. Da allora, è diventata la mia valvola di sfogo. Ero, e sono ancora, libero di fare e disfare a mio piacimento, senza regole imposte o binari da seguire. La lezione di musica del sabato era il mio “dì di festa”. Il mio maestro del tempo, Franco Persico, mi spiegò che la musica è gioco e divertimento, e mi diede gli strumenti base per improvvisare sui brani che ascoltavo. Non potevo essere più felice. E’ come giocare con i Lego: partendo da una manciata di quei piccoli mattoncini si può costruire di tutto! Così, con un paio di pentatoniche imparai ad intavolare una rudimentale improvvisazione sui brani dei Guns’n’Roses, degli AC/DC, sul blues di BB King e via dicendo. Col tempo, è nato il desiderio di saperne di più, di comprendere il perché di alcuni suoni e melodie che mi colpivano nel profondo, che più mi affascinavano, e così ho continuato gli studi. Ho iniziato poi a cantare e scrivere i primi testi. La musica è diventata dialogo interiore, e poi esteriore con il pubblico. Ed eccomi qua.

Il tuo rapporto con la musica come nasce questa tua passione?

Di cosa ti occupi nella vita, cantante a tempo pieno?

Si! Per camparci devo suonare per strada, passare alquante ore al computer a raffazzonare date qua e là e infine andare in tour a destra e a manca. E’ una scelta che ho fatto consapevole delle difficoltà che ne sarebbero derivate, quanto delle gioie e soddisfazioni.

Il tuo idolo nel mondo dell’arte dello spettacolo

Andrea Cubeddu

Urca, non lo so. Sono troppi, e l’arte dello spettacolo è vastissima. Azzarderei Vittorio Gassman, soprattutto nelle opere teatrali.

L’opera più famosa che avresti voluto realizzare tu

“la buona Novella” di Fabrizio De Andrè. Capolavoro assoluto.

La tua citazione famosa preferita

Non ne ho una. Ahimè, ho una pessima memoria, tanto da non ricordare cosa ho mangiato a pranzo (sto rispondendo a queste domande nel mio unico momento di pace, il santissimo e sacrissimo DOPOCENA) figurati le citazioni! Potrei spararti infinite battute dei cartoni della Disney, dato che da bambino avrò visto e rivisto quelle videocassette milioni di volte, ma non potrebbero competere con le citazioni di Seneca e Cicerone.

Prossimi eventi

La settimana che verrà avrò delle serate in Lombardia, poi qualcosa di qua e qualcosa di là! Trovate tutti gli eventi, in costante aggiornamento sulle mie pagine Facebook e Instagram (sto sconfinando nella risposta successiva). Se la sorte mi arride, a Febbraio farò un mesetto di tour in giro per l’Italia in solo, voce e chitarra, e poi per Marzo/Aprile in duo con Rita Brancato, la mia inarrestabile percussionista.

Contatti

E’ possibile ascoltare i miei album in italiano, “Nostos” e il novello “Eudaimonia”, su tutte le piattaforme musicali. Sicuro su Youtube e Spotify. Per quanto riguarda gli eventi, metto tutto in bella vista sulle mie pagine Facebook e Instagram (come già detto nella risposta precedente)

Cosa diresti a chi comincia un percorso come il tuo

La domanda più difficile in assoluto. Faccio il cantautore, canto cose mie senza seguire una corrente, lontano dai canoni della musica attualmente di tendenza, (semplicemente perché non mi ci troverei a mio agio) non ho un’etichetta, mi autoproduco e faccio booking da me da ormai più di cinque anni. Il mio percorso si scosta ampiamente dai canoni moderni del “corretto musicista”, ma tanti prima di me l’hanno fatto e lo fanno ancora, e tanti altri lo faranno. Ci vuole solo tanta forza di volontà e, di certo, saper credere e investire nelle proprie idee.

/ 5
Grazie per aver votato!