Oggi parliamo di Angelo Gualtieri e del suo libro “Il Polemista” Pav Edizioni in cui l’autore ci mostra il uso punto di vista su alcune personalità del mondo della politica e non solo…
Con pacata ironia, lucidità e un tocco di sana ferocia, senza fare sconti a nessuno, Angelo Gualtieri traccia un affresco a tinte scure del Belpaese e racconta fatti e vicende degli ultimi quattro anni, mettendo in evidenza come i media hanno manipolato l’informazione tagliandola con l’accetta e commentata a senso unico. Diversi sono i riferimenti ai mostri del talk, ai conduttori televisivi, passando per giornalisti e opinionisti senza disdegnare i populisti e sovranisti di casa nostra. Una certa attenzione è rivolta anche nei confronti dei virologi che sono diventati le “star” del piccolo schermo.
Chi sei Angelo, di cosa ti occupi?
E’ molto difficile che una persona descriva con obbiettività i propri pregi e difetti. Comunque, ci provo. Tra i pregi : la sincerità, l’espansività e la disponibilità verso gli altri. Tra i difetti, un carattere abbastanza spigoloso. Ho 74 anni , vado per i 75, e sono in pensione. Non coltivo particolari hobby e, in questo periodo, mi occupo della promozione del mio ultimo libro.
Adesso non lavoro più perché sono in pensione. Quando lavoravo – prima da dirigente di azienda, poi da commercialista – ci mettevo passione e, ovviamente, cercavo anche di adattarmi al contesto nel quale vivevo.
Io sono nato nel 1948 e la mia adolescenza l’ho trascorsa in un contesto di grande miseria. Erano anni difficili – il boom economico non si era ancora profilato all’orizzonte – e in famiglia lavorava solo mio padre che faceva il bracciante agricolo: un mestiere molto umile ma assolutamente dignitoso. Per farmi studiare e affinché conseguissi la laurea i miei genitori hanno compiuto sacrifici inauditi , accentuati dalla circostanza che abitavamo in un piccolo paese di montagna molto distante dalle scuole superiori e dalle sedi universitarie. Per questi motivi, quelli sono stati gli anni più difficili della mia vita ma anche i più belli, in quanto erano giovane. Ostacoli di non poco conto li ho trovati anche per inserirmi nel mondo del lavoro perché, al tempo, ero lontano dalla mia famiglia. Tuttavia, con passione e forte volontà, penso di avercela fatta. A chi volesse intraprendere un percorso analogo al mio consiglierei di metterci , appunto,tanta volontà, passione e umiltà, e di non avvilirsi alla prima delusione.
La vita non è proprio una “ cosa meravigliosa” , tanto per parafrasare il titolo di una vecchia pellicola di successo. Tuttavia, vale la pena di viverla e, per quanto possibile, con la massima serenità. Non ho motti particolari. Sono cattolico seppure relativamente praticante. Mi ritengo anche un uomo di fede, un po’ per scelta, un po’ per necessità.
Ti sei ispirato a qualcuno in particolare in questi anni? Hai un riferimento? Hai un tuo motto?
Allo stato dell’arte e stando alle mie conoscenze, il convento passa del materiale troppo scadente al quale io debba o possa ispirarmi per realizzare la mia vita. Poi, per quanto mi riguarda, il tempo per coltivare degli idoli è abbondantemente superato. Se avessi potuto, mi sarebbe piaciuto scrivere uno libro di storia di Montanelli e riscuotere stesso successo. E, dico poco! Il mio motto? Sicuramente Confucio:” Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso”.
Angelo, la parola “successo” a cosa la associ?
“ Successo” , nel mio caso, è una parola grossa e non appropriata. Se parliamo del mio ultimo libro, per esempio, i buoni risultati sono il frutto della mia spontaneità ed esperienza e non hanno inciso fattori esterni, anzi.
Ci sono eventi in programma Angelo?
Se per “ eventi” si intendono i miei programmi futuri rispondo che la mia età non mi consente di elaborarne, poiché l’orizzonte temporale, ahimè, potrebbe essere anche limitato.