In scena “ArAcne” con Lidia Pentassuglia il 5 maggio al Circolo Resilienza di Bitonto
Nuovo appuntamento de la rassegna “Il Corpo e la Voce” con gli artisti di Asteria Space
Il primo giovedì di ogni mese è sempre a base di teatro per il Circolo Resilienza di Bitonto. In cartellone per la rassegna “Il Corpo e la Voce”, organizzata in collaborazione con Asteria Space, il prossimo 5 maggio c’è “ArAcne”, produzione Inanna Teatro. Un monologo su testo di Alberto Severi con la regia di Lidia Pentassuglia, che andrà in scena alle ore 21.30 (apertura delle porte al pubblico alle 21.00).
La rassegna di danza e teatro è frutto della sinergia creatasi tra Asteria Space, la realtà impegnata nella promozione di talenti pugliesi vincitrice del bando PIN della Regione Puglia, e Resilienza, circolo Arci che da 7 anni promuove l’arte con programmazioni che spaziano dalla musica al cinema, dal teatro all’arte figurativa, con una copertura di minimo 2 incontri a settimana.
Con “Il Corpo e la Voce”, il primo giovedì di ogni mese, presso la sede del circolo culturale in viale Giovanni XXIII 201/203 a Bitonto, va in scena una pièce di teatro o danza a cura di artisti e compagnie pugliesi rappresentate da Asteria Space.
A maggio la scena del Resilienza sarà, dunque, calcata dalla stessa regista, nonché interprete, dello spettacolo, Lidia Pentassuglia con una pièce inspirata ad un curioso episodio tratto dalla realtà.
Una donna, dopo un’operazione chirurgica, si sveglia con la sensazione sconcertante di possedere quattro gambe. Un fatto di cronaca incredibile ma vero, verificatosi in Svizzera nel 1998.
Questo è solo un punto di partenza per raccontare una vicenda familiare, vista attraverso lo sguardo di AriAnna- ArAcne, duplice protagonista di questo racconto.
Il testo parla del mistero dell’amore a partire dall’esperienza dell’amore genitore\figlia, della difficoltà di incasellare l’amore in tipologie, steccati, tabù, eppure della inevitabilità e legittimità culturale, morale e sociale di questo addomesticamento, del modo in cui un mancato “addomesticamento” può condurre alla rovina, o al sacrificio di sè, di come a volte anche quest’ultimo sacrificio possa non risolvere comunque il rebus, e fare uscire dal labirinto, dalla ragnatela.