Benna torna nei digital stores con “La cosa più bella che ho visto”

Benna torna nei digital stores con “La cosa più bella che ho visto”

Benna  è un rapper dal cuore autentico, il suo singolo “La cosa più bella che ho visto” (Impronta/Believe Digital), in feat. con Nicholas Manfredini. richiede la massima attenzione perchè il testo non è scontato o banale.

Benna, rapper, cantautore, si definisce “rappautore”, una sorta di cantastorie dei giorni nostri. Benna racconta se stesso e la società attuale con geniale semplicità tipica di chi, dell’arte, ha fatto una compagnia di vita.

Benna scrive per gridare al mondo il proprio universo interiore: dar voce a chi non ne ha, scrivere per far riflettere. Questi sono solo alcuni dei talenti, dei compiti principali che un cantautore è chiamato ad assolvere.

Benna può definirsi un artigiano delle parole e della musica. La sua arte, i suoi spunti, le sue riflessioni, vogliono essere un modo per aiutare l’altro a sentirsi meno soloin un mondo in cui il “diverso” viene ancora troppo spesso associato a “sbagliato”.

Inserire il proprio sentire in un sentire comune, dove comune non significa “di tutti”, ma più semplicemente “di altri”, altri che, attraverso musica e parole, si rispecchiano, si identificano, sentendosi finalmente compresi, ascoltati, accettati.

Benna parla di un mondo completamente nuovo, che chiarifica le prospettive e ci ricorda e di assumerci la responsabilità delle scelte che facciamo, sui treni su cui decidiamo di salire, perché, in fin dei conti, «siamo tutti passeggeri del senso che scegliamo di prendere».

In un mondo che corre veloce, che penalizza il diverso ma al tempo stesso ci rende tutti uguali, sorretti in egual modo e misura da un tram tram frenetico di stress e competizione, Benna ci invita a ritagliare un istante per noi stessi, a «campionare il battito del cuore ed usarlo per dare più groove alle batterie», prestando attenzione a ciò che ci circonda.

Non basta posare lo sguardo sul mondo per scoprire che esiste e che, con esso, esistiamo anche noi, ma occorre drizzare le antenne di tutti i nostri sensi per riconoscere e distinguere ogni sfumatura della vita come cita nei versi della canzone: «di cose belle ne ho viste un casino, però, bisogna farci caso, che io non voglio fare l’esperto, però ho capito che a volte per sentire i profumi non basta il naso»

E’ un invito a comprendere anche cosa o chi, all’apparenza, sembra lontano anni luce da un universo personale che, troppo spesso, non conosciamo a fondo : «abbiamo ali che non sappiamo di avere, a volare impari quando ti senti cadere» -, quel lato che ci porta ad un faccia a faccia con noi stessi, con le nostre paure, i nostri sogni, costringendoci a scavare nell’anima e a misurarci continuamente con un solo interrogativo: «sei quanto vali o quanto pensi di valere?».

Questi versi sono un’esortazione a riscoprire il mondo, dentro e fuori da noi, con la mentalità di chi non si limita a guardare, ma si ferma ad osservare – «ho visto alcune delle cose più belle, pensa, quando avevo gli occhi chiusi» -, imparando così a cogliere il senso della vita e promettendo a se stesso che «la cosa più bella che ho visto è la voglia di vederne di nuove».

Ascolta su Spotify.

«”La cosa più bella che ho visto” – dichiara Benna – è un viaggio attraverso i sensi. Io e Nicholas Manfredini amiamo dare attenzione alle cose apparentemente piccole, che però, alla resa dei conti, sono quelle che ci portiamo dietro per tutta la vita.

In questa canzone utilizziamo i sensi come una valigia, un bagaglio in cui è inserito tutto ciò che fa parte di noi oggi e che ne farà parte domani. C’è un’enorme, ma impercettibile, differenza tra “guardare” e “vedere”.

Tutti siamo in grado di guardare, ma non tutti di vedere. Questo concetto si estende per tutta la canzone, fino a trovare la differenza tra quello che valiamo e quello che invece pensiamo di valere, che è un concetto deturpato dall’opinione che gli altri hanno di noi. Ho disseminato nelle strofe l’amore, come spesso mi piace fare. Anziché scrivere “canzoni d’amore”, io preferisco spargerne il concetto, perché c’è amore in tutto quello che facciamo.

Ho pensato a mia madre e ai suoi pranzi, a mio padre che dopo la pensione ha trovato la voglia di scrivere ben tre libri. Ll’innocenza di aprire il cuore alle nuove esperienze, che è l’atto di fiducia più grande del mondo. Ho cercato anche di utilizzare parole semplici per esprimere tutti questi concetti, concetti che a me sembrano infiniti e, per mia fortuna, ho trovato ancora una volta in Mirino un producer in grado di mettere in musica le mie emozioni e in Nicholas un artista che riesce sempre a dare impulsi nuovi alla mia visione delle cose».



 

Chi è Benna? Il rappastorie, come lui stesso ama definirsi

Marco Benati, in arte Benna, è un cantautore nato a Carpi (MO) il 07 Ottobre 1981. Appassionato di musica fin da giovanissimo, prende parte a diverse band che spaziano dal grunge al punk, dall’hip hop al crossover. Nel 2017, decide di intraprendere la carriera solista, cercando di unire il cantautorato al rap: stili, attitudini e sound che occupano un posto speciale nel suo cuore fin da bambino.

E, proprio nel 2017, l’artista pubblica il suo primo album, “Al Lupo!”, un disco dalle atmosfere cupe, avvolte da sonorità elettroniche, da cui sono stati estratti i singoli – accompagnati dai relativi videoclip ufficiali – “Paroleperdenti”, “Iene vs licantropi” e “Lord of the ring”. L’anno successivo, Benna collabora con la Casa Editrice Asmodee Italia per l’evento “Play Modena”, realizzando il brano “#ViAsmo”.

Nel 2019 esce il secondo disco di Benna, “Il pirata che ha trovato loro”, in cui sono contenuti gli estratti “Attimi di pensione”, “Saetta McQueen” e “Giochiamo”.

Pochi mesi più in là, l’artista dà il via alla collaborazione con il producer Mirino e con il produttore artistico Nicholas Manfredini. Si tratta di proficue e brillanti unioni che proseguono tutt’ora.

Nel 2020 è il turno di “L’insegnamento dell’asino”, terzo progetto full length di Benna, originariamente composto da 13 tracce e pubblicato con 15 pezzi. L’album ha all’interno un remix curato da Mirino ed il singolo “M’innamoro di tutto”, in feat. con Nicholas Manfredini.

Il disco, uscito nel pieno della pandemia globale da COVID-19 è il primo lavoro edito da Impronta ed è stato preceduto dai singoli “Noah”, in duetto con uno dei due figli dell’artista ed “Il mio vestito nuovo”, il cui videoclip ufficiale è stato girato insieme a tanti amici di Benna sparsi per lo Stivale, ognuno a casa propria e successivamente montato dal sapiente lavoro di Luca Fabbri, che, da quel momento, si occupa della regia e del montaggio di tutti i videoclip dell’artista.

Da “L’insegnamento dell’asino”, sono poi stati estratti la title track e “J-Ax”. Brano dal taglio sagace ed ironico, dedicato al rapper meneghino con cui Benna condivide da sempre anche una certa somiglianza fisica.

A distanza di pochi mesi dal terzo album, esce “Bella Italia”, release interpretata insieme alla compagna Sara Conato e scritta dallo stesso cantautore per il docufilm di Lorenzo Benatti “Road to bella Italia”, disponibile su TimVsion. Il 05 Marzo del 2021 arriva “Perenne”. Una ballata dedicata ai due figli di Benna, in cui l’artista coniuga il significato profondo, senza limiti di tempo . Privo di confini del termine “Perenne” a “Per N”, lettera iniziale dei nomi di battesimo dei suoi figli.

Un brano toccante, dal forte valore autorale e compositivo. Arriva dritto al cuore degli ascoltatori. Riconferma la versatilità del cantautore modenese e la sua capacità di raccontare ogni aspetto dell’esistenza umana in maniera fluida ed autentica.

Il 18 Giugno dello stesso anno arriva “Santa Musica”, un’autentica preghiera posata su un tappeto di note, dedicata alla Musica con la “M” maiuscola. Quella che ci accompagna, sincera e fedele, ad ogni passo della nostra vita, fermando gli istanti in uno scatto di note che abbraccia l’eterno. Il pezzo vede il feat. di Nicholas Manfredini, così come quello successivo, “La cosa più bella che ho visto”, è una canzone immediata ed incisiva, attraverso la quale l’artista invita l’ascoltatore a soffermarsi sul valore dei piccoli gesti. Tutte quelle piccole ma preziosissime attenzioni che arricchiscono il nostro percorso, colmandolo di ossigeno, sentimento e colore.

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Raccontaci chi sei Benna!

Ciao a tutti intanto e grazie dello spazio che mi avete concesso. Penso che i miei tre
pregi siano passione, passione e passione. Non ne vedo altri, forse non sta a me dire
quali siano i miei pregi. Però ho tanti difetti per compensare. Sono troppo sincero,
lunatico e autocritico. Sono molto poco realista e un tantino permaloso.


Sono un papà e un marito con la passione per la musica, ma lavoro in un’azienda che
distribuisce giochi di società, Asmodee Italia.
La musica è la conseguenza del mio amore per la scrittura che, forse, è la cosa che mi
riesce meglio fare.

Il tuo rapporto con il tuo lavoro, ti piace quello che fai? Per te è una passione vera o altro?


Se per lavoro intendiamo la musica, allora no, non sono adattato, anzi, sono
abbastanza sulla direzione contraria, non ammetto privazioni della mia libertà
d’espressione. Faccio solo quello che mi piace e come mi piace, anche se mi rendo
conto che non sia quello che il “mercato” richiede. Ma è la passione che mi muove,
quasi carnale. Non voglio che la musica diventi un sentiero disseminato di paletti che mi
porterebbe a non amarla più.

Inoltre, per fortuna, ho una certa età e una delle cose
belle dell’invecchiare è che quello che pensano gli altri inizia ad interessarti meno.
Se invece parliamo del mio lavoro, quello stipendiato, sono una persona fortunata, vivo
in un ambiente di grande libertà e per nulla monotono che mi aiuta a rendere al meglio

Quali ostacoli, se ci sono stati, hai sperimentato durante il percorso e come li hai superati? Cosa diresti a chi comincia un percorso come il tuo. Quanto è stata importante per te la passione che hai messo in quello che stavi realizzando.


Non li chiamerei ostacoli. Essere un musicista indipendente è una prova di forza. Ci
sono enormi sacrifici da fare per conciliare la vita e le responsabilità con la musica e
quando non c’è vera passione finisce tutto alla terza difficoltà o al primo commento
negativo. Quindi la considero come un’opportunità di mettersi a confronto con la propria
passione e quindi con il proprio modo di intendere la vita.


Posso solo consigliare quello che dico ai miei figli: fai quello in cui credi, qualunque cosa
sia. Ma fallo mettendoci tutto te stesso, fino allo sfinimento. Questo non ti garantirà dei
risultati, ma sicuramente la consapevolezza di aver dato il meglio di te ti porterà ad
essere una persona migliore.


Il tuo rapporto con la vita, il tuo motto, le tue credenze.


Il mio rapporto con la vita è sincero. So che mi farà a pezzi a volte, lo farà per capire se
sono degno di lei. So che vuole qualcosa da me, perché lei stessa mi ha dato tanto. Lo
riassumerei nel verso di un mio brano: “la vita è come una tartaruga: si muove sempre,
ma lenta e per quanto nella tua corazza sembri sicura, funziona solo se tiri fuori la
testa”.

Non ho un vero e proprio motto, ho tanti aforismi che mi piacciono e che cerco di
tenermi sempre in mente. Ad esempio, citando Shaw: “non smette di giocare chi
invecchia, ma invecchia chi smette di giocare”, oppure una cosa che cerco di tenere
sempre in testa, da quando sono padre: “ai bambini non si deve insegnare cosa
pensare, ma come pensare”, una bellissima frase di Margaret Mead.


Non sono religioso, ma non per questo mi ritengo meno spirituale. Come ho detto,
credo nella vita, credo nel sacrificio inteso come passione per raggiungere un risultato.
Credo che se non è la passione a muoverci, se non è l’amore, inteso in ogni sua forma,
il risultato non potrà mai soddisfarci a pieno.

Il tuo idolo, c’è qualcuno a cui ti ispiri per realizzare la tua vita?


Anche qui non credo di avere un idolo oppure non ne ho uno soltanto. Mi ispiro a chi è
stato in grado di farmi vedere le cose da punti di vista che non avevo considerato, a chi
mi ha aiutato e mi aiuta a tenere la mia mente aperta.

Mi sento di citare De André, indubbiamente, mi sento di citare però anche Nelson Mandela, esempio di virtù e sacrificio per un obiettivo che non era personale, ma comune. Ma non soltanto, penso ai miei genitori, che sono una corazza e lo sono insieme.

Sanno affrontare battaglie enormi e mantenersi saldi ai loro principi.


Il libro, l’opera d’arte, o la trasmissione televisiva/ radiofonica (ecc…) più famosa che avresti voluto realizzare tu


Avrei voluto scrivere “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André, che ritengo una
canzone perfetta. C’è il senso di ribellione, c’è la lotta per una causa comune e c’è
l’amore. Il tutto senza perdere una briciola di poesia.
Poi ci sono tanti libri che avrei voluto scrivere, tanti autori di cui vorrei avere la capacità
narrativa, come ad esempio Foer, in qualunque cosa abbia scritto.

La tua citazione famosa preferita


Me ne sono già giocate due nelle domande precedenti, direi che ne potrei riportare una
di Kipling, tratto dalla poesia “Se”:
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Allora, figlio mio, sarai un uomo!
 Il tuo ultimo “successo” lavorativo, affettivo, quanto è il frutto della tua
spontaneità ed esperienza e quanto invece è il risultato di fattori esterni
Il mio successo è quotidiano, perché è semplicemente poter tornare a casa sapendo di
aver fatto di tutto per poter far si che la mia famiglia mi ami. Dare tutto me stesso è già
per se un successo. Farlo per la felicità delle persone che amo lo rende impagabile. So
che può sembrare banale, ma non vedo forme di successo più grandi.

Come è la tua giornata tipo?

Molto semplice. Lavoro e poi famiglia. Nei ritagli di tempo, la notte, nelle pause, allora
arriva la musica. Esco poco, forse anche perché ho passato l’età dei bagordi, ma non
voglio avere tempo per altro.


Trovi il tempo per rilassarti?


Di rilassarmi poco, in effetti, ma la musica è il mio modo di estraniarmi dal mondo reale
per un po’ e mi va benissimo così. La mia compagna fa Yoga, dice che mi servirebbe,
ma io ho la musica al suo posto, ho la scrittura, ho i pensieri e i viaggi che questa mi
porta a fare, anche seduto ad un tavolo


Cosa sognavi da piccolo?


Sempre e solo di fare musica. In realtà anche di fare il calciatore, ma il sogno di
arrivare nei grandi stadi non mi ha mai asfissiato (non c’era la passione che mi avrebbe
forse permesso di farlo). Però non ho ricordi che non mi riconducano alla voglia di
scrivere canzoni.


Cosa ti piace di più del lavoro che fai?


Anche qui, dividiamo i lavori. Il mio lavoro “normale” è bellissimo perché so che
“vendo” tempo passato in compagnia a giocare, vendo tempo buono e divertimento.
Nella musica, invece, quello che mi piace di più è cercare di migliorare la mia scrittura e
trovare immagini che possano far lavorare la testa. Cercare di far pensare le persone
attraverso poche parole.


Qual è il tuo mantra quotidiano?


Non ne ho uno. Se non cercare di fare meglio del giorno prima. Non tanto come uomo
(o indirettamente come uomo), ma come genitore e compagno. È sforzarmi di essere
sempre me stesso in tutta la mia sincerità. Questo è il compito più difficile perché attira
molte antipatia, ma la sincerità è un valore sottovalutato.
 Prossimi eventi
Al momento sono concentrato sull’uscita del mio disco, il quarto da solista, che vedrà la
luce a breve. Spero che questo porti ad eventi e a respirare musica. In generale spero
che possano presto riprendere gli spettacoli, perché il mondo ha bisogno di ballare, di
vedere arte, in qualunque sua forma. Ha bisogno di ridere senza sapere il motivo.


Contatti


Sono un po’ su tutti i social, cercate Benna Mc e dovrebbe uscire qualcosa. Non sono
molto amante dei social e non sono particolarmente bravo a gestirli. Servono e li uso.
Diciamo che il meglio di me è la musica e sugli store digitali c’è tutto, quindi lascio
giusto il link del mio canale per chi volesse conoscermi meglio.
Grazie ancora e mando a tutti un grande e caloroso abbraccio.
Pace.

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