Dal 14 gennaio arriva in radio “ATLANTIDE” il nuovo singolo inedito che dà il titolo al libro disco omonimo a cura di Erica Tamborini che racconta la carriera di DARIO BALDAN BEMBO, disponibile in digitale e fisico (PLAYaudio/Azzurra Music).
“Atlantide” è una musica strumentale e corale che propone ampie atmosfere che da sempre ricerco nelle mie composizioni – afferma Dario Baldan Bembo – semplicemente per il portato di emozioni che è scaturito dalla vastità dei cori. Atlantide è una intrigante leggenda ricca di simbologie e di mistero, così come il mio patrimonio musicale sommerso. L’idea musicale è nata parecchi anni fa ed è stata ripresa in questo album perché è evocativa e, a mio avviso, poteva ben rappresentare il significato di tutto il progetto Atlantide che io definisco emozionante e coinvolgente.>
Insieme a Dario, nel disco ha suonato la chitarra elettrica e acustica Luca Baldan Bembo, ai cori Lalla Francia, Simona Bovino e Erica Tamborini. Tecnico del suono Paolo Baldan Bembo.
Dario Baldan Bembo nasce a Milano il 15 maggio 1948, è un cantante, compositore e tastierista italiano che inizia la sua attività nel mondo musicale a diciott’anni insieme al fratello maggiore Alberto, pianista, organista e vibrafonista, che per primo si accorge del suo talento musicale.
Nel 1966 entra a far parte del Clan Celentano insieme a Ico Cerutti e presto incomincia a distinguersi come tastierista. Il suo talento di esecutore lo porta a collaborare come musicista e arrangiatore per numerosi autori italiani di spicco di quel periodo come Lucio Battisti, Mina, Ornella Vanoni, Caterina Caselli, Nicola di Bari, Riccardo Fogli.
In quegli anni Baldan Bembo spicca soprattutto per essere un talentuoso esecutore non solo di pianoforte, tastiere e organo Hammond, ma anche di flauti, sintetizzatore e moog. Nel 1970 collabora con Lucio Battisti nel disco Amore e non amore (pubblicato l’anno successivo) e nel singolo Dio mio no, come esecutore di Hammond.
Nel 1971 entra a far parte della nuova Equipe 84 con cui vincerà, in coppia con Lucio Dalla, il terzo posto del Festival di Sanremo dello stesso anno con il brano 4 marzo 1943.
Nel 1972 inizia la sua attività di compositore, scrivendo per il nuovo astro nascente Domenica Bertè, al secolo Mia Martini, per la quale scriverà molti dei suoi più noti brani tra cui Piccolo Uomo, con cui ha vinto il Festival Bar del 1972, Minuetto con cui ha vinto il Festival Bar del 1973, Donna Sola che ha vinto la Gondola d’oro del Festival di Venezia del 1972, Inno, la preferita di Mimì ed altri brani. Compone anche per Mina per la quale scrive Eccomi (1973), Non ti riconosco più (1972), e Non tornare più (1973), inoltre scrive Di questo ed altro (2005) per Ornella Vanoni, Canto Straniero (1979) per Marcella Bella.
Quest’ultimo brano ebbe un secondo più clamoroso successo all’estero, a partire dal 2007 quando uscì con il titolo Der Ring interpretato dall’artista austriaca Allessa. Nel 1974 scrive in coppia con Ciro Dammicco “Soleado”, brano che ha avuto enorme successo all’estero ed è ancora oggi una delle musiche corali italiane più ascoltate in quanto è stata oggetto di numerose cover interpretate da molti artisti tra cui Johnny Mathis, Demis Roussos, Mireille Mathieu, Michel Legrand, James Last per citarne solo alcuni.
Questa musica, inoltre, è diventata celeberrima negli Stati Uniti grazie alla versione intitolata When a Child is Born che la ha annoverata tra i classici nel repertorio delle canzoni di Natale. Infine, vinse il disco di platino nel 1994 con la versione Tears don’t lie del tedesco Mark Ho.
Nel 1975 esordisce come compositore e cantante con il brano Aria, pubblicato nell’omonimo LP, che lo consacrerà autore internazionale perché si contano nel mondo più di 120 versioni di questo successo che da subito spiccò in vetta alle classifiche con oltre 50 milioni di copie vendute. Degna di menzione è la bellissima versione che fece Shirley Bassey intitolata Born to lose.
Nel 1979 in occasione del Festival di Venezia conosce Renato Zero e tra loro incomincia una collaborazione musicale che tutt’oggi perdura da oltre quarant’anni. Un sodalizio che ha prodotto più di venti brani disseminati nei vari album di cui molti sono tra i più emblematici del repertorio di Zero.
I più famosi si ricorda: Amico, Più Su, Spiagge, Figli della Guerra, Ed io ti seguirò, Fine favola senza dimenticare i nuovissimi Il tuo eterno respiro, Bella scommessa, Se sono qui, pubblicate nell’ultimo suo disco ZeroSettanta del 2020.
Nel 1981 vince il terzo posto in classifica al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, con il brano Tu cosa fai stasera, che rappresenta un grande successo interpretato negli States da Sarah Brightman e Jose Cura.
Inoltre, appartengono alle classifiche di quegli anni altri successi quali Autostrada, Non mi lasciare, Ci troveremo là che ottennero record di ascolto e che sono oggi considerati degli intramontabili.
Ci troveremo là, peraltro, fu colonna sonora del film Casa Mia di Renato Pozzetto. Questo per dire come l’Autore di tanto in tanto ha collaborato con il cinema, a partire dal celebre Djamballà composto per il film Il Dio serpente di Piero Vivarelli, e non meno per le numerose colonne sonore per la pubblicità. Si ricorda una su tutte Sha-e-o che è stata per anni la musica degli spot della Buitoni.
Nel 1982 realizza finalmente un sogno che coltivava da sempre e che per il maestro rappresentava una sfida tutta sua, cioè quella di registrare un album all’aperto, tra gli amici, in un prato del suo paesino di campagna tra le vigne delle colline novaresi, a Maggiora.
Esce così Spirito della Terra, che contiene la sua più celebre canzone Amico è, che dapprima venne promossa dal mitico Mike Bongiorno, che la volle come sigla di chiusura della sua trasmissione Superflash, consegnandola al successo del grande pubblico e consacrandola come un “Inno all’amicizia”.
Col tempo, visto l’enorme popolarità, divenne pure ed è ancora oggi un inno intonato dai tifosi negli stadi di calcio. Il valore musicale di questa canzone è stato apprezzato anche da artisti mondiali come Céline Dion che l’ha interpreta in francese-québécois, Hymne à l’amitié, e pubblicata per ben tre volte nel suo repertorio discografico.
Altri album tra cui Un po’ per vivere, un po’ per sognare del 1991, Canto dell’Umanità, del 1996 riscossero ampio successo all’estero. Da allora ad oggi Dario Baldan Bembo non ha smesso di dedicarsi alla composizione per sé, per i tanti autori, per le colonne sonore, sempre alla ricerca di nuove sonorità ed ampie atmosfere che lo contraddistinguono da sempre come autore poliedrico e capace.
Quest’anno ha voluto realizzare un altro grande sogno, quello di incominciare a riportare alla luce il suo patrimonio musicale sommerso e costituito dai molti brani che per varie ragioni sono rimasti sconosciuti al grande pubblico, e dalla miriade di composizioni inedite rimaste nel cassetto.
È così che nasce l’idea di Dario Baldan Bembo che ha permesso l’uscita del libro-disco Atlantide, un disco che propone la rivisitazione del suo repertorio musicale includendo alcuni inediti tra cui Atlantide. Brano strumentaleche dà spazio a grandi coralità e vaste atmosfere eteree.
Il libro, invece, curato da Erica Tamborini, ripercorre la vita del Maestro racconta aneddoti, fatti storici, e riporta un commento critico alla selezione dei brani.
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