Fabrizio Pocci e il nuovo singolo “Mai abbastanza” tratto dall’album Coincidenze

Fabrizio Pocci e il nuovo singolo “Mai abbastanza” tratto dall’album Coincidenze

Fabrizio Pocci ci propone un nuovo singolo “Mai abbastanza”

Fabrizio Pocci è così che promuove il suo ultimo album “Coincidenze” che contiene cinque brani, con la supervisione artistica di Enrico Greppi -Erriquez- (Bandabardò), storico maestro e mecenate del cantautore toscano.

“Mai abbastanza” è il terzo singolo estratto, in radio e nei digital store, dopo “Colpo al cuore” e la title track “Coincidenze”. Di cosa parla il testo? Leggiamolo un pò…

TESTO

Pensa che potrebbe anche cambiare tutto
da un momento all’altro e quello che hai fatto fino a adesso no non ti è servito a niente o è stato importante solamente agli occhi della gente che sa quanto è difficile ma che non fa mai niente per cambiare per lasciarsi andare che sa quanto è difficile ma che non fa mai niente per lasciarsi andare

NON SIAMO MAI ABBASTANZA FORTI
PER SALUTARE ALLE STAZIONI AGLI AREOPORTI QUINDI GIURA
CHE CI  SENTIAMO E CI SCRIVIAMO ANCORA

NON SIAMO MAI ABBASTANZA FORTI
PER SALUTARE ALLE STAZIONI AGLI AREOPORTI QUINDI GIURA CHE CI SENTIAMO E CI SCRIVIAMO E CI VEDREMO ANCORA

Certo che all’inizio è tutto cosi bello
cosi travolgente che non hai mai visto niente come quello  ma la gente dice che si deve trasformare in un altra cosa che non si è mai capito in cosa è che ci vuol coraggio perché ci vuol coraggio.

Non siamo mai abbastanza pronti
per rimanere  fuori
per chiudere le porte

Non siamo mai abbastanza pronti
per scegliere gli errori
per chiudere le porte
per ritornare soli

Di cosa si occupa Fabrizio Pocci?

Dopo aver calcato prestigiosi palchi (Pistoia Blues, Beat Festival, Suoni di Marca, Effetto Venezia, The Cage e molti altri) sia come solista sia in compagnia di noti artisti (Niccolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri) ed aver confezionato due dischi “Il migliore dei mondi” e “Una vita quasi normale”, ha deciso di chiudere quella parte della propria vita riconoscendo che è stato un percorso bellissimo e pieno di soddisfazioni ma giunto al termine.

“Non si sa mai cosa aspettarsi da lui” – dice Greppi – “ma sei sicuro che non ti deluderà”.

Ha vissuto un lockdown personale prima di quello vero e proprio fino a giungere alla decisione di avviare una produzione solista con un progetto che prende il suo nome.

Le canzoni del progetto sono state scritte in modi e momenti diversi, con emozioni diverse spesso contrastanti, danno vita a tracce che apparentemente non si collegano tra di loro, ma che in fondo prendono vita nello stesso modo. I brani “Colpo al cuore” (uscito il 12 novembre), l’attuale “Mai abbastanza” e “Nuovo amore” (21 dicembre), racchiudono in pochi minuti questo giro che torna “al punto di partenza” (sempre per citare un brano di Pocci) e non finisce mai.

Fabrizio-Pocci.
“Forse la bellezza sta proprio in questo”, finisce per non finire, con una ‘canzoncina’ dal ritmo in levare e spensierata (almeno al primo ascolto). Non so suonare, un inno e una dedica allo strumento amato e odiato.

Ad accompagnarlo in questo viaggio, oltre alla direzione artistica di Enrico Greppi, è Emiliano Pasquinucci (co-autore della musica, produzione e mix presso il Solaria Studio di Piombino), amico polistrumentista e produttore; è nel Solaria Studio che il progetto prende vita e forma, in un tempo -forzatamente o meno- dilatato.

Questo fa sì che non ci sia né un filo conduttore né un’omogeneità sonora che solitamente si percepisce in un disco: tutt’altro, la particolarità di questo progetto è il lavoro peculiare sul pezzo singolo. Proprio per questa ragione non si parla né di disco, né di ep. E proprio per questo le uscite dei singoli su tutti gli store digitali saranno cadenzate.

Di cosa parla l’ultimo singolo quindi? Quale messaggio vuoi trasmettere?

“‘Non siamo mai abbastanza forti per salutare alle stazioni agli aeroporti’. Trovai questa frase in un libretto preso in un bar del mio paese in un momento della mia vita particolare. Mi illuminò.

Le ‘Coincidenze’ della vita. Il titolo era ‘Parole Nuove 2015 raccolta di poesie Autoliberazione’ di Filippo Nencioni e mi folgorò.

Contattai Filippo, uno scrittore in erba nonché voce e chitarra del progetto musicale underground ‘L’ultimo cittadino’ con il quale sta lavorando al primo album e gli chiesi se avessi potuto prendere in prestito quella frase e svilupparla.

C’è sempre qualcuno che si permette di dirti come dovresti essere, come dovresti pensare e cosa dovresti fare, così noi di conseguenza ci permettiamo di dirlo ad altri che lo ridiranno ad altri e così via. Affrontare la perdita, il distacco, chiudere la porta e ritrovarsi soli.

La paura, l’egoismo, l’insicurezza, il senso del dovere, i sentimenti ci fanno percorrere strade che probabilmente non sono le nostre aspettando che l’amore si trasformi in qualcosa che nemmeno sapremmo riconoscere o definire. Certi amori non dovrebbero esistere e certi altri non dovrebbero finire mai”.

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