Franca Barone ci parla di lei e di “BE KIND”

Franca Barone ci parla di lei e di “BE KIND”


Be Kind è il nuovo album della raffinata cantante e compositrice Franca Barone.

Prodotto dall’etichetta discografica Irma Records, questa nuova realizzazione discografica presenta sonorità R&B e soul, impreziosite da colorazioni jazz e latin jazz. Nella tracklist del secondo disco di Franca Barone, cinque anni dopo il debutto discografico con Miss Apleton, sono presenti dieci brani originali figli della sua fervida vena compositiva.

Parlando del suo album Franca Barone afferma:

«Sono piuttosto fiera di questo album. È il secondo, per questo ho imparato a rappresentarmi di più, sia musicalmente che a livello di testi. Finalmente, sono riuscita a parlare senza paura dei temi che mi rappresentano e che mi stanno a cuore: il femminismo, l’amore, l’insofferenza, la sofferenza e il bisogno di viaggiare».

Franca Barone in pillole

Franca Barone, all’anagrafe Francesca Barone, nasce a Milano nel 1985. Si appassiona al pianoforte a soli quattro anni per proseguire con lo studio del repertorio classico, fino all’innamoramento per il jazz avvenuto intorno ai tredici anni.

Studia il genere studiando con diversi insegnanti, prima attraverso lo strumento (pianoforte) e poi con la voce. Fino all’università frequenta alcuni seminari (tra cui
Sondrio Jazz con Rachel Gould e Alatri Jazz con Rosario Giuliani), partecipa come cantante a concerti in varie formazioni (principalmente jazz e swing) e si presta come vocalist in produzioni musicali di vario genere.

Nel 2016 esce Miss Apleton, suo album d’esordio pubblicato da Irma Records, che contiene sette brani spiccatamente jazz composti e interpretati dalla cantautrice. In questa occasione suona in alcuni fra i jazz club più importanti del Nord Italia come, ad esempio, il Milestone di Piacenza.

Be Kind, il suo nuovo album contenente dieci brani originali da lei autografati, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in copia fisica da venerdì 16 aprile 2021.

Franca Barone e la musica: come nasce Be Kind e perchè nel video ci sono donne degli anni 80?

​Be Kind è il mio ultimo disco, contiene 10 tracce tra cui quella che dà il nome all’album. Be Kind nasce da un periodo compositivo di circa due anni in cui ho avuto voglia di comunicare senza filtri, di concentrarmi sui contenuti dei testi oltre che sulla musica.

Infatti, ad esempio, il brano Be Kind parla di stereotipi di genere, in questo caso promossi dalle donne verso le donne: sii gentile, sii carina, sorridi, non piangere, sii sexy, fai figli, non ingrassare ecc… Nel video, diretto da Davide Romolo, per rendere il concetto ho voluto inserire immagini piuttosto patinate e a prima vista “innocenti” in cui il sessismo può sembrare assente. Se si fa attenzione al testo però, è chiaro che qualcosa stride, e che forse quelle ragazze vestite rappresentano solo un altro modo di oggettificare il corpo femminile.

Quale messaggio nello specifico vuoi trasmettere con questo brano?

Il sessismo che possiamo definire “benevolo” è quello più subdolo e che le donne non sono escluse da atti di maschilismo nei confronti di loro stesse e delle altre donne. Nel brano infatti la voce che elenca ad un ipotetico pubblico di ragazze tutti i diktat a cui dovranno obbedire è proprio quella di una donna.

Ha influito la pandemia nella realizzazione di Be Kind?

Non nella realizzazione ma sicuramente nelle date di uscita, nella promozione e nei live. Inizialmente l’uscita era prevista per novembre 2020 ma, ovviamente, non è stato possibile rispettare quei tempi. Per quanto riguarda i live per ora è ancora tutto fermo anche se non vedo l’ora di poter portare il disco in giro con gli altri musicisti.

“Essere dolci” Be Kind è un consiglio che dai anche a te stessa?

A dire il vero l consiglio che do a me stessa e a tutte le ragazze è esattamente l’opposto 😉. Anzi, l’unico consiglio che si può dare è quello di sforzarsi di capire come si è davvero, cosa si vuole davvero, al di là di imposizioni sociali e stereotipi, e cercare un modo per conciliare tutto questo con l’esistenza delle altre persone.

Quanto quello che fai è passione e quanto invece è per te lavoro?

E’ entrambe le cose, la passione mi muove ma il lavoro creativo in generale (chi lo fa sa di cosa parlo) è un vero e proprio lavoro. Serve tempo, pazienza, forza mentale e determinazione per arrivare al lavoro finito.

Se ti dovessi descrivere cosa diresti di te?

Sono una compositrice che ha da dire delle cose, che ama cantare, ama la musica e soprattutto il jazz 🙂

Perchè ascoltare la tua musica rispetto ad altri artisti?

Questo ve lo deve dire chi l’ha ascoltata 🙂

Scherzi a parte, se ti piace il jazz/nu jazz/nu soul/r&b e allo stesso tempo trovare spunti di riflessione nei testi mi darei una chance, in più è bello sentire musica inedita, sincera e tutta suonata live.

C’è qualcuno che ti ha sostenuto a livello emotivo durante il tuo percorso? E se si quanto ha influito la sua presenza?

Il mio percorso di creazione artistica è sempre piuttosto solitario, anche se mi confronto e parlo con molte persone che fanno musica come me. A livello emotivo mi sostengono, consapevolmente o inconsapevolmente, tutte le persone che mi circondano e che mi vogliono bene.

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C’è un artista o più artisti a cui ti ispiri per i tuoi lavori?

Volontariamente a nessuno ma involontariamente a tutti gli artisti e le artiste che ho ascoltato nella mia vita. Quando scrivo, sia canzoni che musica strumentale, cerco di essere presente il più possibile in modo da trasmettere quello che voglio comunicare in quel momento. Mi metto in gioco e cerco di seguire il flow, evitando di programmare prima come sarà un brano, mi lascio guidare dall’istinto.

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