Al telefono Giuseppe de Candia è spigliato e spontaneo, le sue canzoni sono orecchiabili e chiacchierare con lui è un piacere, il tempo vola senza accorgersene. Anche questa volta abbiamo cercato di conoscere meglio il nostro artista con domande curiose e un pò imbarazzanti. Cominciamo…
Giuseppe se ti dovessi descrivere…“TU” in tre pregi e tre difetti
Sinceramente credo che i miei pregi siano allo stesso tempo anche i miei difetti. Sicuramente uno è che lavoro tanto, forse troppo. Magari mi perdo talmente tanto nella musica che mi dimentico di rispondere ai messaggi dei miei amici o dei miei genitori, e poi mi dispiace. Poi su quello a cui tengo sono molto pignolo, noto ciò a cui nessun altro presterebbe attenzione, e non riesco mai a trovare una fine al mio lavoro, c’è sempre qualcosa su cui lavorare e su cui evolversi. Quindi, in conclusione: lavoro tanto, penso tanto (troppo) e sono un perfezionista.
Il tuo rapporto con la musica: come nasce questa tua passione?
Il mio primissimo approccio alla musica risale a quando avevo forse cinque anni. A Molfetta si festeggia San Nicola, occasione nella quale si fanno regali ai bambini. I miei genitori mi regalarono una batteria giocattolo, che fece nascere il mio amore per la musica. Negli anni a venire ogni San Nicola ho iniziato a ricevere strumenti diversi, e alla fine mi sono fermato su chitarra e pianoforte.
Giuseppe de Candia di cosa ti occupi nella vita, cantante a tempo pieno?
Fare il cantante a tempo pieno può richiedere un grande sforzo mentale: quando devi scrivere capita che inizi a guardarti dentro e scopri cose di te che non avevi mai immaginato, è un lavoro di introspezione. Sono sempre alla ricerca di nuovi elementi che mi ispirino, ed è come se il mio cervello fosse sempre in moto nel generare nuovi testi o nuove musiche. Non c’è un giorno in cui mi siedo sul divano e perdo tempo, perché anche in quel momento la mia mente compone qualcosa e non mi lascia in pace.
Il tuo idolo nel mondo dell’arte dello spettacolo, Giuseppe de Candia:
Luca Carboni: lo ascolto praticamente ancora da prima di nascere. Vedendolo dal vivo ho iniziato a sentirmi seriamente ispirato a impegnarmi per diventare come lui.
L’opera più famosa che avresti voluto realizzare tu:
Onestamente non credo che sarei mai stato capace di realizzare nessuna delle grandi opere di arte visiva che abbiamo in Italia. Se penso a una composizione musicale che avrei voluto realizzare io, penso a “Le sei e ventisei” di Cremonini: è un testo molto intimo, capace di toccare argomenti delicati con un’umanità particolare.
La tua citazione famosa preferita:
“A volte sono le persone che nessuno immagina possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare.”
Prossimi eventi:
Chiaramente la situazione Covid-19 ci impedisce di partecipare a nuovi eventi dal vivo. Per questo mi sto concentrando su nuovi singoli con l’obiettivo di arrivare a un disco a fine 2021.
Giuseppe de Candia Contatti:
Facebook: Giuseppe de Candia
Instagram: @giuseppedecandiaofficial
email: info@giuseppedecandia.it
Cosa diresti a chi comincia un percorso come il tuo:
Prima di contare sugli altri, conta su te stesso: purtroppo le porte in faccia saranno sempre più frequenti delle porte che si aprono, e questo dovrai essere in grado di sopportarlo. Personalmente consiglio di imparare a suonare il piano, perché credo che ti possa rendere davvero un musicista a 360 gradi. Rimani sempre coi piedi per terra, però ogni tanto butta un occhio al cielo.