Giuseppe Farella e il suo primo libro “La divergenza della serie armonica”per la Another Coffee Stories Edizioni.

Giuseppe Farella e il suo primo libro “La divergenza della serie armonica”per la Another Coffee Stories Edizioni.

GIUSEPPE FARELLA, AUTORE EMERGENTE SI RACCONTA SU PASSIONE VERA MA…DI COSA PARLA IL LIBRO E… CHI E’ GIUSEPPE,LAVORO, HOBBY..?

Ciao a tutti, mi chiamo Giuseppe Farella, ho 41 anni e vivo e lavoro a Bari.

Nel descrivermi comincerei innanzitutto dai difetti: ne indico solo 3, in realtà sarebbero molti di più.

Delle volte sono “svogliato” (specialmente quando ci sono delle cose che non voglio ma che devo fare per forza), a volte perdo le staffe facilmente (per lo più quando sono stanco), in alcuni momenti sono troppo impulsivo (soprattutto nel relazionarmi con gli altri).

I pregi (purtroppo sono meno dei difetti) :

  • ho un buon intuito,
  • mi ritengo una persona simpatica,
  • onesto intellettualmente.

Per quanto riguarda i miei hobbies mi piace fare sport ( vado a correre e adoro giocare a beach volley, ma con scarsi risultati!), sono un appassionato di cinema, musica e fumetti. Amo viaggiare( sì, lo so, un po’ scontato), anche se purtroppo lo faccio poco.

Per quanto riguarda il mio lavoro sono un Project manager per un’azienda di telemarketing e Comunicazione. È un lavoro dinamico e molto stimolante.

Hai incontrato ostacoli nel tuo percorso di mergente?

Personalmente non posso definirmi ancora uno scrittore. Gli scrittori sono altri. Io ho appena iniziato a muovere i primi passi in questo mondo; quindi per il momento posso definirmi un “artigiano della scrittura”.

Il percorso non è stato semplice. La parte difficile è stata trovare una casa editrice che volesse pubblicare uno scrittore esordiente. Forse, nel nostro Paese non si dà il giusto spazio agli esordienti.

giuseppe farella

Spesso si preferisce investire su scrittori stranieri anziché fare una buona azione di scouting tra quelli nostrani. L’editoria italiana ha le sue zone grigie. Mi riferisco alla presenza di case editrici a pagamento. Significa che un autore, se volesse pubblicare la sua opera dovrebbe pagare di tasca sua.

Il mio primo consiglio per chi muove i primi passi in questo mondo, è sicuramente quello di diffidare da queste persone. Io sono stato fortunato. Ho trovato una casa editrice ( Another Coffee Stories)  che ha creduto in me, nel mio progetto e mi ha sempre accompagnato e supportato in tutto.

Secondo consiglio: leggete. Non si può scrivere se non si legge. Terzo consiglio è quello di scrivere: se avete qualcosa da raccontare, se sentite questo flusso sgorgare da voi irrefrenabile, allora scrivete. Scrivete. In molti casi può avere anche una funzione terapeutica. E poi guardatevi attorno: ci sono tanti concorsi letterari a cui poter partecipare. Un ottima occasione per conoscere gente e fare esperienza.

Il tuo rapporto col mondo, con la vita, il tuo idolo, l’opera d’arte che volevi realizzare tu…Il libro che avresti voluto scrivere tu?

Ho un bellissimo rapporto con la vita. Mi ritengo una persona serena a cui piace stare con gli altri. E poi mi ritengo fortunato. Sì, insomma, sono felice. Non ho motti particolari. Per quanto riguarda le credenze, se ti riferisci a quelle religiose, sì ce le ho. Credo che lassù esista qualcuno. Ma credo a modo mio. Non mi piacciono gli “intermediari”. Credo in un rapporto diretto.

In ambito letterario Murakami. Ci sono tanti scrittori a cui mi ispiro ma lui è sicuramente il mio idolo. Ed è un vero peccato che ad oggi non abbia ancora vinto il Premio Nobel per la letteratura. Un giorno mi piacerebbe incontrarlo. Ma chissà cosa ci riserverà il futuro. Dal punto di vista cinematografico invece Christopher Nolan. Lo adoro. Adoro i suoi film. Interstellar è nella top five dei miei film preferiti.

Un racconto di Murakami. Si chiama “Storia di una zia povera”. È meraviglioso. Consiglio a tutti di leggerlo. Così come consiglio di leggere un altro suo romanzo dal titolo “La fine del mondo e il paese delle Meraviglie”.

Citazione preferita

“Non può piovere per sempre”. (tratto dal film “Il corvo”)

“La vita è un’ombra che cammina. Un povero attore che agita e pavoneggia la sua ora  sul palco, e poi non se ne sa più niente. Il racconto narrato da un idiota, tra strepiti e furore, significante niente”.

Che cosa è per te il “successo lavorativo”?

Credo sia un insieme di fattori. Sicuramente tenacia, caparbietà, abnegazione ma anche fortuna. Delle volte il destino ci mette lo “zampino”.

La domanda più attesa…Prossimi eventi?

A Dicembre sarò a Milano per la presentazione del mio libro. Per le date nella mia città, invece,  attendiamo alcune conferme, quindi per il momento mi taccio. Ve le comunicherò con molto piacere a cose fatte.

contatti di Giuseppe Farella
mail: giuseppe.farella1981@libero.it
instagram : giuseppe.farella81

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