I Megattera sono usciti con il loro primo inedito venerdì 10 giugno per Le Stanze Dischi, il singolo si chiama Whale e si tratta di un brano progressive soul evocativo ed etereo che accosta al cantato in italiano un sound dal sapore più internazionale. Scritto da Marianna (voce) nel corso di un viaggio, ha come tema la riscoperta di sé e il viaggio interiore.
Come nasce il progetto/nome dei Megattera?
Il nome Megattera nasce dal fatto che per noi la balena è un animale simbolico, legato al concetto di profondità, di immersione nell’inconscio e a potenti energie naturali, potenti e ataviche. Tutti questi aspetti si sposano perfettamente con l’immaginario legato alle nostre prime canzoni.
Quali sono gli artisti a cui vi ispirate?
Per quanto riguarda la scena italiana gli artisti che ci ispirano di più sono Cristina Donà per la sua capacità di scrittura, Davide Shorty per le sonorità e per i testi.
Ghemon, gli Studio Murena, Joe Barbieri e Nu Genea sono anche loro fonte di grande ispirazione. Per la scena internazionale Stevie Wonder e Erykah Badu fanno parte del background imprescindibile; Tra le altre influenze più importanti per noi ci sono anche Jordan Rakei, Lianne La Havas e Tom Misch.
Quanto c’è di voi nella vostra musica e quanto invece è influenzata dell’esterno?
Naturalmente non possiamo prescindere dal nostro bagaglio di ascolti musicali però la nostra ambizione è quella di trovare una strada che ci somigli, rielaborando queste sonorità attraverso il nostro sguardo, le nostre esperienze e quello che siamo noi come persone.
Per voi, nasce prima la musica o prima il testo?
I primi brani, tra cui “Whale”, sono nati partendo dal testo. I brani ai quali stiamo lavorando in questo momento, invece, li abbiamo rimaneggiati più volte rielaborando il testo in base a come si è evoluto il brano a livello musicale.
I Megattera e la musica: perchè ascoltarvi?
Con la nostra musica vogliamo toccare temi profondi e di ampio respiro, anche spirituali, attraverso sonorità oniriche e viscerali in grado di far viaggiare con la mente.
Domanda per Marianna: “il canto diventa per lei una modalità di espressione imprescindibile e uno strumento per conoscere se stessa”. Quando hai capito che dovevi assolutamente cantare?
Vengo da una famiglia in cui la musica è molto importante, imparando da piccola a suonare il piano ma senza sentirlo veramente come canale di espressione personale. Il canto è arrivato più tardi ed è stato un modo per avvicinarmi alla musica da un’altra prospettiva. Sin dall’inizio l’ho sentito come una modalità di espressione più diretta e che mi corrispondeva maggiormente. Nei momenti bui della mia vita ha sempre rappresentato uno sfogo e uno strumento di autoanalisi e guarigione.
Domanda per Maurizio: “La voglia di migliorarsi non gli manca” oggi rispetto a ieri dove ti sta portando questa determinazione?
Sono da sempre convinto che la via per migliorarsi, in ambito musicale, come nella vita, sia la capacità di mettersi in gioco, ogni volta spostando l’asticella sempre più in alto. Credo che nella vita come nella musica si possa davvero imparare qualcosa di nuovo solo se non ci si considera mai arrivati.
Dove vi vedete tra 5 anni?
Ci piacerebbe portare la nostra musica sui palchi in giro per il mondo, continuare a crearne di nuova e poter vivere di questo.
Motto, suggerimenti, consigli, voi in poche parole.
La nostra è musica “col cuore in mare” perché dentro c’è la natura, c’è il mare delle emozioni anche forti e intense, e poi c’è anche il cercare di vedere le cose da una prospettiva diversa. Ci piacerebbe che la nostra musica potesse trasmettere la bellezza della libertà di essere sé stessi.
Cosa significa Whale?
“Whale” parla di quei momenti nella vita in cui abbiamo bisogno di ritrovare noi stessi e di reinventarci. La balena è l’animale guida che ci conduce in un percorso di ricerca interiore dei nostri desideri più profondi e di ciò che ci rende davvero felici.