I NobleSin, sono una band rock nata dall’incontro tra Alina Lykholat (voce) e Nikolai Fissenko (chitarra), la scintilla che ha dato vita al progetto. Con l’aggiunta di Valerio Oriente al basso, la loro musica ha preso forma e profondità.
La formazione si è completata con Antonio Serra alla chitarra e Andrea Palanca alla batteria. Da due anni suonanoo insieme, portando energia e passione sui palchi di tutta Italia.
Nel 2022,hanno partecipato a Sanremo Rock, un evento che ha segnato una svolta importante per la nostra carriera. Proprio lì hanno incontrato il produttore Gianni Errera, il cui supporto è stato fondamentale per la realizzazione del loro primo album. L’anno successivo, nel 2023,sono stati invitati come ospiti a Sanremo Rock, un onore che ha confermato la loro crescita artistica e la connessione con il pubblico.
Durante questi due anni si sono esibiti in varie città italiane, il primo album, è prodotto da Gianni Errera e rappresenta il frutto di passione, dedizione e lavoro instancabile. Le influenze spaziano dal rock classico alle sonorità più moderne, dando vita a brani che raccontano storie autentiche e coinvolgenti.
A tu per tu con I Noblesin, chi siete di cosa vi occupate, i vostri pregi…(portavoce del gruppo Valerio Oriente)
Parlando nelle veci di un gruppo direi che nell’insieme dimostriamo di essere coraggiosi, intraprendenti e appassionati. A volte i nostri pregi ci portano a farne uscire anche i lati negativi; penso che in alcune circostanze il coraggio che abbiamo ci porta ad essere impulsivi, l’intraprendenza all’ostinazione su alcune cose sbagliate. Per quanto riguarda la passione? Credo che tutto cio per cui proviamo amore nella vita scopre dei lati deboli, ma non direi che sia esattamente un lato negativo.
La musica per voi è una passione vera o …?
Siamo 5 componenti, ognuno di noi ha delle proprie vite personali al di fuori della musica. Queste sono contraddistinte da percorsi accademici e lavorativi. Di certo facciamo ciò che è necessario fare, e allo stesso tempo ciò che ci piacerebbe avere di più dalla vita. Fondamentalmente, come ho accennato prima, siamo persone appassionate. Quindi ci facciamo trasportare dall’impulso di fare del bene a noi stessi nell’ambito dei propri singoli percorsi personali.
Avete incontrato ostacoli durante il vostro percorso?
Gli ostacoli in un percorso come questo ci sono sempre, ed è giusto che ci siano! Come in tutte le cose: ciò che è privo di ostacoli non merita di essere perseguito.
Le problematiche possono spaziare da cose anche molto semplici come la semplice organizzazione logistica nell’ambito della promozione, degli eventi, ma anche della semplice organizzazione interna al gruppo.
Se vogliamo accennare a problematiche più vicine alle riflessioni intime di un artista, invece, credo che il grandissimo primo ostacolo sia decidere come vuoi che gli altri ti percepiscano, cosa vuoi esprimere e in che modo, come vuoi che gli altri ti ricordino in base a ciò che vuoi condividere. Tutto ciò in realtà trova risposta in un modo molto spontaneo, basta avere il coraggio di dire la verità di fronte a chi ti segue, essere autentici, senza nascondersi dietro a personaggi che non fanno parte di noi. Cosi facendo tutto ciò che vogliamo esprimere ha modo di uscire da solo.
E’ un processo che si raffina nel tempo, ci fa conoscere delle nuove parti di noi stessi, e in alcuni casi, ci da modo di comunicare agli altri ciò che siamo in un modo nuovo che prima non potevamo lontanamente concepire. Questa soprattutto è la vera magia.
La passione ovviamente è fondamentale, soprattutto nell’ambito di un progetto artistico intimo come di quello di cui sto parlando. E’ semplicemente un fuoco che alimenta la macchina, senza di quello il mezzo non si muove.
In ultima analisi: ciò che ci vuole per portare avanti un progetto del genere è la disciplina, la collaborazione, l’autocritica, la positività e l’intraprendenza!
Le vostre credenze, il rapporto con la vita…
Personalmente, e non mi esprimo per tutti, credo che tutto ciò che facciamo in generale sia collegato ad un fine più alto di cui noi non ne comprendiamo la natura a pieno. Penso che probabilmente tutto ciò riassuma come percepisco la mia fede personale. In virtù di ciò, penso sia importante dare il meglio di sé in ciò che si è disposti a fare, e a prescindere dal risultato, credo che già questo faccia molto onore.
In qualche modo, ricollegandomi al nostro progetto e alla nostra band, penso che tutti noi da questo viaggio ambiamo a qualcosa di grande che può aspettarci dietro l’angolo, e stiamo facendo tutto il possibile per raggiungerlo.
Avete un idolo o un punto di riferimento?
Sinceramente no. Chiaramente ci sono dei grandi personaggi da cui cerco di imparare da un punto di vista tecnico e che rispetto tantissimo. Penso però che molto spesso ciò che noi scorgiamo da spettatori è soltanto un unghia delle difficoltà umane che ci sono dietro a dei grandi successi. Seguire alla lettera un grande personaggio può rischiare di portarti a diventare un disilluso. Si ignora la fragilità della persona che si idolatra che è nascosta dietro una facciata idealistica utile soltanto a creare un personaggio. Per questo non amo idolatrare nessuno.
Prossimi eventi
Il 13 dicembre a Roma in zona Pigneto all’Alvarado Street!