La mentalità giusta ti porta lontano: Simone Moro

La mentalità giusta ti porta lontano: Simone Moro

La mentalità di un vincente

La mentalità di una persona di successo nello sport estremo, come nel caso di Simone Moro, consiste nel sapersi fermare di fronte ai propri limiti fisici. Simone è stato il primo a scalare in inverno il Nanga Parbat, una delle montagne più alte e pericolose del mondo. Prima di lui un alpinista su 4 aveva perso la vita.

Conoscere il proprio coefficiente conservativo è di estrema importanza ma ancor di più la volontà di ritornare a casa sani e salvi, questo è il modo di pensare di Simone.

Prima regola: essere assertivi per gestire il senso di frustrazione

Ci sono dei casi in cui imparare a reggere il senso di frustrazione salva la vita, imparare a fermarsi nel momento giusto significa essere coraggiosi senza rasentare i limiti dell’incoscienza. Un conto è uccidersi un altro è posticipare il raggiungimento di un obiettivo.  

La vera sconfitta in questi casi è morire sottovalutando il valore della propria vita. E’ molto importante essere assertivi, imparare ad agire senza ansia, accettando i propri limiti. Quando la frustrazione nasce da dentro gestirla in modo intelligente è l’unica possibilità per mantenere un atteggiamento equilibrato, spesso questo è qualcosa che si impara dalla prima infanzia e aiuta a bilanciare il disagio che si prova quando le cose non vanno come vorremmo.

Seconda regola: rigettare i sensi di colpa

Quando difronte aduna scelta importante, si dimostra una consapevolezza di se e del contesto, la pressione sociale che si avverte accanto alla vergogna o il senso del dovere, è praticamente nulla. Certo i sensi di colpa arrivano ma   occorre chiedersi se è più importante la propria vita, nel caso di imprese estreme, oò ch pensano gli altri…

Terza regola: Ascolta la voce interiore

Che significa? Conosci da dove sei partito? Qual è il tuo punto di partenza? Conosci il tuo percorso, solo tu sai da dove sei partito e dove sei arrivato. Molto utile può essere un diario in cui annotare cosa pensiamo e cosa dice la voce interiore  prima e  dopo ogni momento importante

Quarta regola: smetti alzare sempre l’asticella

Se qualcuno ti chiede un favore perché dirgli sempre di si? Impara a dire di no se quando è troppo, non giudicarti, impara a volerti bene. Non devi essere migliore degli altri devi essere il migliore per te stesso.

Quinta regola: procedere verso nuove sfide

D’accordo trovare nuovi stimoli è importante ma questo non deve diventare una malattia, realizza una lista di pro e contro di cose in merito al tuo prossimo obiettivo senza trasformarlo in una malattia. Stabilisci un punto fermo dal quale non si torna più indietro, attiva il meccanismo di resilienza grazie al quale da una condizione di crisi esco più forte di prima.

Come agire difronte ad un disagio?  

Se vogliamo stare bene occorre imparare a guardarci con uno sguardo diverso, partendo dalla parola sempre. Se proviamo disagio per la nostra situazione dobbiamo accoglierla come se fosse la prima volta ogni volta perché il nostro disturbo, malessere, se visto con attenzione è un invito a rivedere il modo in cui ci percepiamo nel mondo invitandoci ad avere una visione nuova di noi, dunque no ai pensieri statici.

mentalità

L’atteggiamento mentale è tutto, l’ansia ad esempio è utile ed è un chiaro segnale del fatto che dobbiamo lasciarci andare ad una visione diversa delle cose. I disturbi spesso sono portatori di immagini, visioni terapeutiche, un’energia nuova in grado di spegnere il nostro io e le nostre certezze per portarci sulla via corretta. Quando le immagini funzionano curandoci, spesso si presenta il senso del vuoto, del nulla, grazie al quale possiamo rigenerarci. Se lasciamo che tutto si rigeneri il nostro inconscio ci aiuta a smettere di criticarci. Il se si manifesta inizialmente con i disagi e poi ci fa incontrare quello che serve per il nostro destino.

fonti:Riza e Starbene

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