Nino Cornaglia è l’autore del libro “La coscienza di un povero idiota” (Rue Dela Fontaine edizioni)

Nino Cornaglia è l’autore del libro “La coscienza di un povero idiota” (Rue Dela Fontaine edizioni)

Sebastiano Cornaglia in arte Nino ha pubblicato di recente il libro “La coscienza di un povero idiota” Rue Dela Fontaine edizioni. Anche Nino scrive per passione, nella vita è un insegnante di musica e inglese in una scuola primaria della provincia di Cuneo

..Di cosa parla il libro Nino?

Nino Cornaglia, cover del libro,

Il libro è una raccolta di racconti ambientati tutti negli anni cinquanta/sessanta del nostro paese, per lo più in un evocativo contesto contadino del nord Italia. Qui i luoghi del quotidiano e le sue manifestazioni affettive e sociali (la bottega e la fabbrica, l’amore e la religione, la pazzia, la disabilità, il lavoro, la roba) compongono un microcosmo in cui si riassumono la vicenda umana e le sue eterne contraddizioni, usando come cartina al tornasole l’immaginario collettivo di una società chiusa e ossessiva, dove lo spazio vitale per il singolo e le sue aspirazioni si riduce in un sospiro claustrofobico.

“TU” in tre pregi e tre difetti, hobbies e di cosa ti occupi.

Nino Cornaglia

Tre pregi: sono capace di empatia, di immaginare le fragilità degli altri; so raccontare le emozioni; amo le persone e cerco di comprendere in loro la fatica di vivere.

Tre difetti: sono troppo istintivo; a volte irritabile e un po’ malinconico; facile alle emozioni.

Il tuo rapporto con il tuo lavoro, ti piace quello che fai? Per te è una passione vera o ti sei adattato al contesto in cui vivi?

Sono un maestro. E’ il titolo che spero di poter meritare. Adoro il lavoro che faccio: la scuola mi ha dato tanto, ai miei alunni ho cercato di dare tutto me stesso. Questo è il mio lavoro. Non considero scrivere un lavoro. E’ un’esperienza faticosa, che a volte mi porta sull’orlo di un abisso: è un viaggio dentro se stessi, dentro il proprio lato oscuro, ma non è lavoro. Cerco di comprendere e spiegare la vicenda umana e il suo mistero. Cerco di dare poesia agli uomini, come disse nel suo diario Cesare Pavese.

Quali ostacoli, se ci sono stati, hai sperimentato durante il percorso e come li hai superati?

L’ostacolo più grande è stato vincere la ritrosia di mandare la mia opera ad una casa editrice, di abbandonarla in mani altrui. Per chi vive in provincia, l’idea del successo sembra cosa remota e difficilmente praticabile. Ho sempre scritto pensando che le mie pagine fossero lette da qualcuno, ma non ho mai pensato seriamente di raggiungere lo “status” di scrittore. Forse il segreto sta lì. Scrivevo per soddisfare una necessità impellente, di raccontare e raccontarmi l’avventura umana.

Il tuo rapporto con la vita, il tuo motto, le tue credenze.

Cerco di vivere intensamente, ma non è una frase da fanatico di sport estremi, né uno slogan per un’automobile di lusso! Cerco di conoscere le donne e gli uomini che incontro, di farne storie. Il mio motto? Non credo di averne uno che mi definisca. Sono ateo, ma credo nella spiritualità. Sono un grande amante della montagna e ritrovo nelle mie escursioni (quasi sempre in solitaria, con gli sci o la mountain bike, in arrampicata) la mia dimensione spirituale e mistica. Oltre a soddisfare le esigenze della mia ipermotricità, che ancora oggi, a quasi 60 anni, non mi ha abbandonato!

Il tuo idolo, c’è qualcuno a cui ti ispiri per realizzare la tua vita?

Dal punto di vista letterario, Pavese e Fenoglio sono gli autori che sento più vicini. Dal punto di vista umano, ho amici di cui apprezzo moltissimo le esperienze, la caparbietà, lo spirito critico, l’intelligenza. Ma sinceramente non credo di aver mai avuto un idolo a cui ispirarmi (a parte Zorro durante l’infanzia!)

Il libro, l’opera d’arte, o  la trasmissione televisiva/ radiofonica  (ecc…) più famosa che avresti voluto realizzare tu

Sono tanti i libri che avrei voluto scrivere io! Ma se dovessi citarne uno, direi “Il maestro e Margherita” di Bulgakov.

La tua citazione famosa preferita

“Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me.” Groucho Marx. L’autoironia è una delle doti che più apprezzo nelle persone.

Nino quale è il tuo ultimo “successo” lavorativo?

La mia passione emerge dal libro. Ho avuto la fortuna di incontrare un’editrice attenta e sensibile, e almeno altrettanto passionale!

Prossimi eventi, Nino 😉

La presentazione del libro, Venerdì sera 18 Giugno a Bra, nel cortile dell’Agenzia di Pollenzo, sede dell’Università del gusto di Slow food. E poi tanti progetti per la sua promozione, ancora in divenire. Intanto nel cassetto c’è già un altro romanzo pronto!

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