Siamo arrivati alla terza puntata della rubrica PASSIONE E CAMBIAMENTO di Rita Cerimele.
Oggi la scrittrice Rita Cerimele ha deciso di omaggiare tutte le donne…
Ha voluto prendere spunto da una poesia inedita per ricordare il 25novembre in modo diverso, poetico, appunto…
Fabia Tonazzi è l’autrice di “Monito”, la poesia di oggi. L’etimologia del sostantivo è ricordo, avvertimento, riprensione alquanto severa parlata o scritta. Sul vocabolario leggiamo: un richiamo al dovere e alle proprie responsabilità.
Per la poesia di Fabia, il monito è altalenante nel ricordo di un “lui” ancora vivo nelle azioni commesse, nelle parole dette, le storie raccontate che la mettono in guardia ogni qualvolta lo vede riflesso nel volto di un altro. Persino rinchiuso in un cassetto il ricordo di “lui” vive in un passato sempre prossimo. Un vecchio adagio recita: “Il primo amore non si scorda mai” anche se viene cancellato dalle gocce di pioggia scese dal finestrino di un’automobile, perché l’odore, l’odore di “lui” è ancora presente nell’aria, quindi, come si può non pensarci?
Ogni forma di amore nasce da una passione, consapevole o no. Da un sentimento incontenibile. Da un desiderio irrefrenabile. E quando questo amore trova il giusto equilibrio cresce, cresce, cresce o finisce e ci lascia quella nostalgia, quel ricordo, quel profumo che hanno fatto parte di noi, ma che ora è giunto il momento di lasciare andare. E qui entra in gioco il cambiamento.
Ogni esperienza se metabolizzata può renderci migliori e farci guardare al domani.
Scorrono le immagini
come pioggia su un finestrino
di un’auto
Sere, pomeriggi, giornate
scivolate via
colme di sofferenza,
altalenante.
Emozioni indelebili
e al tempo stesso trasparenti
come i tuoi occhi,
svuotate di ogni amore possibile,
mi assalgono
al solo pensiero
di te.
Resta il corpo,
l’armatura,
il fisico.
La paura di incontrare
un altro uomo
che ti somigli.
E’ per le azioni commesse,
le parole dette,
le storie raccontate,
che il tuo volto
la tua sagoma,
la tua esistenza,
sono un monito.
Un segnale d’allarme,
un semaforo rosso
l’Urlo del Munch
quando tutte le volte,
vedo te negli altri.
Più semplicemente quando,
annusando l’aria, fuori,
ne avverto l’odore.
Vivi in un cassetto chiuso,
In un passato
che resta