Rastroni al secolo Antonio Rafaschieri, racconta come nasce il suo concept album

Rastroni al secolo Antonio Rafaschieri, racconta come nasce il suo concept album

Rastroni, nome d’arte di Antonio Rafaschieri presenta l’ album “Anime da frutto”. Un nome originale che rivela un intero mondo…

Abbiamo chiesto all’artista se è possibile dare una definizione al suo ultimo lavoro…

“Anime da frutto è il resoconto di un’avventura allucinatoria fra prese
e perdite di coscienza, un viaggio su disco, un tentativo di descrivere
il suono e la trama di quei cambiamenti sottili che ci tengono vivi. Il
gentile delirio del protagonista lo vedrà alternarsi fra due pianeti,
Anima e Terra, attraverso allegorie e visioni lisergiche che deridono
dogmi e dei, sfumando con sarcasmo il confine fra il paradiso e la
verità. In queste traversate psichedeliche lui incontrerà sentimenti,
ascolterà il Caso parlargli, si ergerà a profeta per poi scoprirsi ancora
umano, trovandosi faccia a faccia con la parte di sé che più nasconde.
La scrittura è stata concepita in modo che i testi vivano anche senza
musica, diventando “capitoli” di un breve e unico racconto.

La produzione musicale, a cura di Antonio Rafaschieri, ha visto l’intervento di più di venti musicisti (fra cui Gianni Pollex, Leonardo Lamacchia, Glanko e Giorgio Distante) che via via si sono incuriositi e hanno voluto impreziosire gli arrangiamenti, dando vita un’atmosfera artistica che richiama l’idea di “collettivo”

Il progetto live

Dal vivo, la band formata da Antonio Rafaschieri (voce, chitarra),
Davide Fumai (Tastiere e voce), Giovanni Monopoli (Basso e synth) e
Saverio Pastore (batteria e voce) propone l’esecuzione integrale di
Anime da Frutto col supporto di strumenti a fiato, di parti recitate e di
luci e visuals che accompagnano lo spettatore fra i vari capitoli del
viaggio-storia del disco, in un’esperienza sensoriale completa, emotiva
e onirica

Chi è Luca Rastroni ?

rastroni

Luca Rastroni (al secolo Antonio Rafaschieri) è un polistrumentista e
matematico pugliese classe ’87 con un passato dalle corde pop-rock
nel gruppo Wide, da lui fondato insieme a Gianni Pollex, con cui
realizza l’LP Vigilia della partenza (2012).
Appassionato di ricerca e sintesi sonora, nel 2013 avvia da un PC di
fortuna la scrittura e la produzione di Anime da frutto, concept album
rock psichedelico che vede la luce nel 2021.
Contestualmente al progetto Rastroni, Antonio è nel duo Gestalt
Finale con Enrico Ghedi dei Timorìa e collabora come session man al
progetto elettronico-sperimentale Tears of Sirens.
Il concept-album Anime da frutto

Cosa vuoi dirci in più su Anime da Frutto?

Dopo un’esperienza di dieci anni con un’altra band, gli Wide, in cui ero chitarrista e autore, ho iniziato a scrivere canzoni “collegate”, in cui nella successiva si riprendesse la trama della precedente, fino a creare una vera e propria storia astratta in cui ci sono personaggi e avvenimenti più o meno umani, narrati attraverso cambi d’atmosfera e ambiente musicale

La prontezza al cambiamento, senza ombra di dubbio. Riconoscere le varie nature che ci compongono è il primo passo verso la consapevolezza che tutto è in movimento, tutto è sfaccettato e sfumato. Nel viaggio di Anime da Frutto mi è piaciuto dare musica alle sensazioni, mi è piaciuto evocare lo stato d’animo di ogni pre-partenza, con le insicurezze che si mescolano all’enorme voglia di esplorare ed esplorarsi.

Il tuo lavoro è nato pensando ad un musical?

In realtà lo assocerei piuttosto al contesto “concept album“, forma d’arte che va “oltre” il disco e che abbraccia arti visuali e letterarie. Il sogno più ambizioso sarebbe quello di realizzarne un film

Come nasce la tua passione per la musica e come mai proprio questo nome, il tuo nome d’arte?

Quando a 12 anni iniziai ad ascoltare per puro caso musica inglese (Oasis, Pink Floyd, Beatles, …) e mi innamorai del suono della chitarra elettrica iniziai a buttar giù delle piccole melodie, da lì sono venute fuori le prime canzoni e poi la prima band. In merito al nome Rastroni, ahimè, non c’è alcun retroscena chissà quanto simpatico, se non una storpiatura grottesca del mio cognome – Rafaschieri – ad opera di qualche amico che aveva alzato un po’ più il gomito una sera.

Chi sei nella vita di tutti i giorni e di cosa ti occupi?

Sono laureato in Matematica e mi occupo di insegnamento e ricerca.
Musica e Scienza sono due passioni sconfinate che per fortuna convivono alla grande nei miei giorni e nei miei sogni.

Quanto hanno influito nel tuo percorso le interazioni con gli altri e quanto invece è stata determinante la tua scelta di dedicarti alla musica?

Nonostante abbia curato ogni dettaglio della produzione di Anime da Frutto, penso che se fossi rimasto da solo con i miei pezzi, in questo momento nessuno starebbe leggendo questa intervista.
La mia fantastica band formata da Davide Fumai, Giovanni Monopoli e Saverio Pastore, insieme ai più di 20 musicisti ospitati nella realizzazione del disco, ha costituito un elemento fondamentale, imprescindibile, per il percorso di questo sogno artistico.

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