Rita Cerimele: 5Puntata di “Passione e cambiamento” “Gli onorevoli duellanti – Il mistero della vedova Siemens”

Rita Cerimele: 5Puntata di “Passione e cambiamento” “Gli onorevoli duellanti – Il mistero della vedova Siemens”

Rita Cerimele presenta il suo 5 articolo su PassioneVera nella sua rubrica Passione e cambiamento.

In questo quinto articolo, Rita Cerimele recensisce: “Gli onorevoli duellanti – Il mistero della vedova Siemens” di Giorgio Dell’Arti, Ed. La Nave Di Teseo, novembre 2020.

“Si scrivono libri per tante ragioni e, nel caso di questo romanzo, la ragione è una delle più strane: mi sono sbagliato.”

Esordisce così, Dell’Arti, nella sua Introduzione al libro, e meno male che si è sbagliato, altrimenti non avrebbe potuto regalarci quest’opera tragicomica e surreale di un fatto di cronaca che infiammò l’Italia degli anni dieci.

Con penna affilata e grande senso dell’umorismo offre uno spaccato storico e sociale dell’epoca, un ritratto suggestivo di altri tempi capace di gettare luce su molti aspetti sia della politica, sia antropologici, sia morali, senza scadere nel dissacratorio. È una storia vera ambientata a Roma e racconta di un grande scandalo politico avvenuto proprio nel 1910.

Protagonista Eleonora Füssli giovane vedova dell’erede del colosso tedesco Siemens. La donna intreccia una relazione amorosa col generale Tancredi Saletta.

Alla dipartita dell’amante la tresca viene scoperta. Nei salotti romani della Belle Époque dove lei è animatrice e ammaliatrice di rappresentanti dell’esercito come il generale e senatore Luigi Fecia di Cossato, il generale Pollio e il successore di Saletta si percepisce una sensazione insolita: che la vedova sia una spia austro-tedesca?

Qui la tensione della storia sale!

Non mancano gli ingredienti per montare un caso e infatti, dopo una prima eco sui giornali si va in Parlamento. Il liberale Eugenio Chiesa grande oppositore dei militari e delle spese per sostenere l’esercito si serve del “caso Siemens” per attaccare quel mondo che tanto detesta.

Arriva a offendere nell’onore diverse persone e perciò viene sfidato a più di un duello. Il duello d’onore anche se malvisto, fa parte del costume di quel momento storico.

Alla fine della narrazione la bibliografia si riduce al minimo e non mancano passaggi su cui il lettore è incuriosito maggiormente rispetto alle fonti in quanto resta il fatto, che documentare è compito degli storici. Ai giornalisti, invece, si deve credere sulla parola.

Dov’è la passione e dove il cambiamento?

La passione è nel lavoro svolto dall’Autore. Un lavoro curato nei dettagli anche se iniziato per sbaglio, perciò il cambiamento è stato: – scrivere un qualcosa di diverso come “Gli onorevoli duellanti”.

Giorgio Dell’Arti, è giornalista, scrittore, conduttore radiofonico, storico italiano, fondatore e direttore di Anteprima, anteprima.news, scrive su La Repubblica, Oggi, Vanity Fair.

Collaboratore dei più grandi quotidiani e settimanali italiani ha fondato Il Venerdì di Repubblica, scritto due biografie di Cavour, manipolato le Note Azzurre di Carlo Dossi, Corruzioni, raccontato i miti greci di seguito come fossero un unico romanzo, Bibbia Pagana. Vive a Roma, ha due figlie e quattro nipoti.

Articoli correlati:

/ 5
Grazie per aver votato!