Sigh presenta il singolo“Frammenti”

Sigh presenta il singolo“Frammenti”

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Sigh pubblica “Frammenti”: un viaggio malinconico tra cicatrici e ricordi, continua il suo percorso musicale nella scena pop-trap italiana, mescolando sonorità moderne e testi che colpiscono dritti al cuore.

Sigh, frammenti, cover

Dopo il debutto con Peccatore, Sigh torna con Frammenti, un singolo intenso che racconta il dolore e il rimpianto di un amore ormai finito. Con immagini forti come cicatrici, frammenti e un cuore bruciato all’inferno, il brano trasporta l’ascoltatore in un vortice di emozioni profonde e malinconiche.

Il sound cupo e avvolgente si unisce a un testo introspettivo, in cui Sigh esplora il peso dei ricordi e il senso di vuoto lasciato da una relazione che non può più essere salvata.

“Frammenti è uno di quei pezzi che senti nascere dentro, un mix di nostalgia e accettazione. È quel momento in cui capisci che certe ferite restano, ma bisogna andare avanti lo stesso”, racconta l’artista.

Il singolo è disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Ascolta “Frammenti” qui:

Spotify

Segui l’artista su:

Quattro chiacchiere con Sigh

Parlaci di te Raul, cosa diresti a chi ti ascolta per la prima volta?Quando nasce il tuo legame con la musica?

Mi chiamo Raoul, in arte Sigh, classe 2004, e la mia storia con la musica inizia a 11 anni, quando per Natale ho chiesto una chitarra. Da lì è partito tutto. Ho iniziato a studiare lo strumento, poi ho ampliato il mio percorso con il pianoforte e, qualche anno dopo, con il canto. A 15 anni cantavo pop, oggi la mia voce si muove tra le sonorità del pop-trap, il genere che più sento mio.

A 16 anni ho iniziato a scrivere e produrre i miei pezzi. Il mio amore per la musica nasce anche da casa: mia madre mi faceva ascoltare i Modà, Le Vibrazioni e Biagio Antonacci, mio padre mi ha trasmesso il rock dei Guns N’ Roses e dei Duran Duran, mentre mio zio mi ha fatto conoscere il rap americano di 50 Cent, 2Pac e Lil Wayne. Da piccolo ascoltavo di tutto, ma il pop è sempre stato il mio punto di partenza, influenzato da artisti come Michael Jackson, Justin Bieber e Ultimo.

Col tempo ho fuso la mia anima pop con le vibrazioni della trap, creando un sound personale che racconta quello che ho dentro: emozioni forti, a volte incasinate, che spesso non riesco a spiegare a parole. La musica è il mio modo per farle uscire, per dare un senso al caos. Proprio per dare più spazio a questa visione, l’anno scorso ho aperto il mio studio di produzione, il Rax Music Studio, un posto dove posso dare forma concreta alle mie idee e anche aiutare altri artisti a farlo.

Di cosa ti occupi ora?

Oggi studio musical theatre, perché per me l’arte è un modo per vivere pienamente tutto ciò che sento. Nelle mie canzoni voglio che la gente si riconosca, che senta qualcosa di vero. Voglio creare connessione, far sentire meno soli quelli che, come me, ogni tanto si sentono un casino dentro.

Vuoi aggiungere qualcosa sul tuo ultimo singolo “Frammenti”?

Frammenti nasce dall’esigenza di chiudere un capitolo importante della mia vita. Un capitolo fatto di amore non corrisposto, confusione e cambiamenti che mi hanno segnato profondamente. Ho scritto questo brano quando ho capito che quel sentimento non esisteva più, ma dentro di me era ancora vivo tutto quello che aveva lasciato: domande, silenzi, emozioni mai dette.

Come nasce il brano?

È nato tutto in una notte. Ho deciso che era arrivato il momento di andare avanti, di smettere di farmi del male continuando a pensare a ciò che non era stato. Ho indossato le cuffie, ho acceso il pianoforte e ho iniziato a scrivere. In quella notte è uscita tutta la rabbia che avevo tenuto dentro per mesi, tutte le emozioni represse. Così è nata Frammenti.

“La sua sonorità è dispersiva, malinconica e profonda — proprio come lo è stato quell’amore. Ho scelto questo titolo perché rappresenta ciò che porto con me!”

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