Siamo qui per presentarvi Zoelle, che ha esordito recentemente col suo Ep, “L’amour c’est fou” dopo un anno di duro lavoro!
Zoelle, che tipo di messaggio è l’amour c’est fou? È ironico, serio o altro?
È un messaggio d’amore, a metà tra la serietà e l’ironia, in fondo l’amore è pazzo sia nel senso buono che cattivo. In amore puoi ritrovarti a ridere o a piangere in men che non si dica, puoi trovare l’anima gemella al momento inaspettato o puoi soffrire per colpa di una persona di cui ti fidavi. Il senso è più o meno quello.
In Ganimede parli di un amore tossico, ti sei ispirata a qualcuno in particolare ?
Per il titolo, ho preso ispirazione da Ganimede, il satellite più grande di Giove. L’ho inteso come luogo ideale per scappare, appunto, da un amore tossico. A volte la Terra non basta.
Quali cantanti sono i tuoi riferimenti come cantanti?
Per quanto riguarda le sonorità RnB la mia stella polare è Lauryn Hill, da sempre. Mentre per il rap, essendo una fan accanita del genere, prendo ispirazione di volta in volta in base a chi ascolto. Ultimamente sto in fissa con Lazza.
Zoelle, come definiresti lo stile delle tue canzoni?
Lo definirei “ibrido”, a metà tra l’Hip Hop e l’RnB.
Zoelle, canti un mix tra italiano e francese, come mai?
Perché il francese è la lingua dell’amore…
Si evince un certo interesse verso il mondo del cinema dai titoli delle canzoni, per te sono molto di più di semplici attori o film…?
Il cinema è quel mondo fantastico da cui prendo ispirazione per quasi tutte le mie creazioni. Non sono solo film ma sopratutto storie ed emozioni e anche io, nel mio piccolo, cerco di portare le stesse sensazioni nei miei brani.