Chiara Domeniconi e la poesia: Intervista su “Silenzio. Le mie mille parole” (ARMANDO CURCIO EDITORE)

Chiara Domeniconi e la poesia: Intervista su “Silenzio. Le mie mille parole” (ARMANDO CURCIO EDITORE)

Oggi voglio parlarvi dell’autrice Chiara Domeniconi e dei suoi libri in particolar modo di “Silenzio. Le mie mille parole” (ARMANDO CURCIO EDITORE). Un libro di poesie molto intenso che regala consapevolezza e spunti di riflessione sulla vita ma, curiosi come siamo abbiamo intervistato l’autrice ….

Chiara, come nasce “Silenzio. Le mie mille parole” e in quale fase della tua vita si sviluppa?

Ho sofferto di “alessitimia” la difficoltà ad esprimersi, tirare fuori le emozioni a parole. La scrittura per me è stata un ponte, ha fatto da ponte “fonetico” dall’inchiostro alla voce. Prima ho imparato dallo stomaco, dal cuore, dal pensiero a scrivere quello che sentivo e a leggerlo timidamente a bassa voce. Vedevo che ci riuscivo. Ecco. Dal silenzio, le mie mille parole.

La poesia è qualcosa di soggettivo ma dal tuo punto di vista quale è il valore aggiunto di questa raccolta?

Che può, potrebbe essere un libro che spererei potrebbe aiutare chi (come io ho avuto) ha difficoltà emotive ma anche fisiche, spesso collegate. Per imparare a non avere paura a tirare fuori emozioni che sono anche degli altri, come me.

Della poesia “ho scelto me” scrivi “ho scelto tutto pur di non scegliere me “ E’ una metafora o si rifà a qualcosa di vero?

Vero. Ho scelto l’anoressia, la bulimia, la dipendenza affettiva, da droghe, sesso. Ho pensato a uccidermi. Ho scelto “amori” sbagliati, malati, passioni che non erano passioni ma forse, ancora, ossessioni, compulsioni. Scuole e università sbagliate ancora per evitare la strada giusta che mi faceva paura e che mi avrebbe avvicinato alla vera me. Ho scelto mia madre addirittura piuttosto che me, ho tenuto il dolore stretto per la morte di mio padre al posto della mia vita.

Nel sale della vita c’è un’ altalena di immagini solari ad altre più lunari che concludi con “e di sorriso vivo” attualmente è ancora cosi?

Si. Quello c’è sempre, anche sotto le lacrime, anche quando si soffre. Il sorriso in potenza io ce l’ho sempre. Vivo da felice anche il male, il brutto. Allora, poi, la felicità è un’estasi.

Poesia sull’amor proprio ha diverse rime, è stato semplice conciliare la profondità del messaggio con le figure retoriche?

A volte le coincidenze non lo sono. Io credo che delle cose esistano già, basta solo non mollare la curiosità di cercarle e a volte occorre essere piegati e guardare per terra e non le stelle in cielo. E’ stato difficile forse arrivarci ma poi era tutto lì.

Felici soffrendo, ad oggi vorresti davvero il dolore di cui parli se potessi tornare indietro? E perché?

Quello che ho avuto va bene, era il meglio che potevo fare e che dovevo avere. Quindi sì. Perché oggi sono contenta di come sono contenta o meno quindi mi va bene e sono contenta degli strumenti che ho. Sono andata tanto in basso e non è detto che non ci riandrò ma altrettanto in alto sono andata. Funziona così. Almeno per me.

CHIARA DOMENICONI

L’amico immaginario è un desiderio o uno sfogo?

Esistono tanti amici immaginari, sono i nostri alter ego o almeno i miei. Io parlo con la mia paura, col mio coraggio, col tempo…come fossero persone, amici nella stanza o vicino a me. Amici immaginari appunto. Nessun desiderio, nessuno sfogo, per me esistono davvero.

In migrare scrivi “sono solo uno che migra al dolore” Credi sia una costante della vita il dolore?

Sì. Sennò poi non tornerebbe la felicità. Ci si nausea anche della Nutella, ogni tanto a me piace mangiare broccoli. Si impara a mangiare la Nutella, a godersela senza che nuocia.

Chiara, che valore hanno per te la neve  i confini, i sogni e i desideri  di cui parli nelle tue poesie?

Sono come personaggi non solo cose o elementi, astratti o meno. Vedo in loro un volto, uno stomaco, un cervello, occhi, un cuore, gambe, fratelli, una famiglia, gusti e felicità o dolore.

Contatti

Istagram Pia2512

Fb: Pia Pia

Chiara Domeniconi è nata nel 1972, a Sassuolo, in provincia di Modena, dov’è tuttora residente. 

Oltre alla scrittura si occupa di gestioni immobiliari dirigendo  un’azienda di famiglia della quale è amministratrice unica. 

Nel 2015 ha frequentato la Scuola Holden diretta da Alessandro Baricco. 

Ha iniziato a scrivere professionalmente agli inizi del 2016, partecipando a concorsi di poesia. 

Oltre a diverse raccolte di poesie, storie per bambini, con diverse case editrici, (Altromondo, La Rondine, Vertigo Edizioni, Il seme Bianco, Lupi Editore), ha pubblicato il romanzo Sogno di una notte di mezza età (Albatros). Con Argentodorato ha pubblicato “Diversamente amabile” (2019) e“Come un chiodo nella carne” (2020).

Nel 1°concorso nazionale “Narrativa D’Amore 2019” ha vinto il 2° premio con il racconto “15 febbraio”.

Ha vinto il Premio IBS.iT premio “Piazza Nova 2019” per la miglior recensione al libro di Vittorio Feltri “Il borghese”.

E’ stata finalista nella 1° edizione del concorso letterario “Giallo Festival” 2019 per il miglior racconto sul “Cinno” (in arte “Vito”), premiata da Carlo Lucarelli.

Ha avuto una menzione d’onore al Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa Comune di Genazzano Città d’Arte V edizione 2019 per il racconto “Faceva un freddo cane” della quale va particolarmente fiera per il giudizio racchiuso nella motivazione: un racconto deciso, fermo, lucido nel suo dolore;  una vita decisa già prima di esistere, con una chiusa che lascia senza respiro. Lo spasimo e la saggezza dei non desiderati.

Un suo racconto è stato selezionato al concorso letterario “Favole e Fiabe” 2019 e pubblicato nell’omonima antologia “Favole e Fiabe”.

Nella 1° edizione del Premio Letterario Internazionale “Lo Splendore del Talento – Scintille d’Arte 2019” ha ricevuto una menzione d’onore per la poesia “Altrove”, Gabiela Verban Editore, Editrice Centoverba.

Il suo libro “Psychedelic” edito da Lupi Editore e stato nella Top 100 della classifica libri IBS.

Molti dei suoi libri sono tuttora in classifica Amazon.

Interviste tra le più significative sono state:

 sul settimanale femminile della Cairo Editore “F”, con una sua intervista autobiografica nel 2015 sul quotidiano cittadino ”Gazzetta di Modena” nel 2020.

Sotto contratto da tre anni con Armando Curcio Editore, per la silloge “Silenzio, le mie mille parole”, in distribuzione nella catena Feltrinelli, rinnovato quest’anno con un libro in uscita in ottobre, stavolta un romanzo.

Sotto contratto continuativo con “Argentodorato Editore” dal 2019.

Si classifica tra i primi cento tra più di 1700 partecipanti al “Premio Alda Merini 2022” e viene premiata con una medaglia d’onore.

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