Oggi vi presento il docufilm “Il tocco dello sciamano” diretto da Serena Porta per Draka film uscito questo luglio 2021 e già al primo posto su Itunes per essere il film più scaricato del momento.
Grande soddisfazione per Corrado Azzollini, produttore e distributore cinematografico, dal 2012 è Presidente del gruppo Draka Cinema.
Di recente durante un’intervista con Luca Laruccia è emersa la sua partecipazione e realizzazione delle colonne sonore per il docufilm “Il tocco dello sciamano” nome interessante e suggestivo.
Come nasce e a chi si rivolge?
La figura dello sciamano nasce nelle società “primitive” con lo scopo di risolvere problematiche di base per la sopravvivenza di qualsiasi società, ponte fra le energie spirituali e quelle terrene. Il viaggio tra gli spiriti inizia dunque da due nazioni tanto diverse tra loro ma egualmente a affascinanti come il Marocco e il Kenya, per questo il prodotto si rivolge ad appassionati del settore, ma anche appassionati di avventura, del continente Africano, luogo verso il quale personalmente ho una grande affezione.
E’ indicato anche per chi non crede nell’aspetto spirituale della vita?
Assolutamente no. Ha un carattere di ricerca e antropologico, la collaborazione con diversi esperti serve a indicare proprio questa volontà. E’ chiaro che ognuno di noi ha un approccio differente e diversamente intimo a queste tematiche. E’ impossibile e ingiusto uniformare le opinioni.
Come mai proprio la scelta dell’Africa e degli sciamani? Ci sono elementi autobiografici nel docufilm?
Il viaggio, la scoperta, la leggerezza, sono costanti di un mio percorso di vita slegato dal lavoro. Per cui questo documentario rappresenta un po’ il mio essere, la mia voglia di crescere dal punto di vista umano e di condivisione, verso cose nuove.
Qual’ è il messaggio che si dovrebbe cogliere vedendo” Il tocco dello sciamano?”
C’è una passione verso questo mondo personale, il messaggio è di un approccio sereno verso culture differenti. Di condivisione e di scoperta. Il fascino delle antiche tradizioni non lascia indifferente lo spettatore. Difatti il documentario è in testa alle classifiche dei documentari piu visti in Italia e diversi distributori esteri ne stanno acquisendo i diritti.
Come nasce la collaborazione con Luca Laruccia e cosa ne pensi della sua musica? In che modo ha contribuito a valorizzare il film? Ci saranno altri progetti e collaborazioni con lui?
Luca è uno dei tre artisti che hanno collaborato alle musiche di quest’opera. Infatti oltre Laruccia che insieme a Alberto Salini hanno curato la colonna sonora interna al film, abbiamo invece i titoli di testa e coda realizzati con le musiche e voce di Mauro di Maggio. In un prodotto audiovisivo la collaborazione di più artisti è fondamentale per la buona riuscita del medesimo. Credo che questa fusione abbia influito e contribuito a realizzare un buon prodotto.
Il film ha raggiunto la prima posizione in classifica delle vendite di Itunes e Amazon, cosa si prova ad aver ottenuto questo traguardo?
Siamo contenti, crediamo fortemente in questo documentario, anche se può sembrare complicato e siamo intenzionati a proseguire questo percorso. Stiamo studiando con Cecchi Gori, il nostro partner dell’Home Video e del digital anche una nuova uscita con una versione molto più lunga in quattro puntate da trenta minuti, con contenuti extra.
Le chiavi della regia del film, sono state affidate a Serena Porta, valorizzando le capacità di una donna come lei in un settore in cui gli uomini dominano la scena. Come è stato lavorare con Serena Porta?
Serena è una ragazza coraggiosa oltre che competente, non è semplice lavorare su un prodotto del genere, soprattutto per una donna. Ma abbiamo creato una troupe di gente direi “avventurosa” e con la voglia di condividere ogni cosa. Infatti mi preme ringraziare tutti i miei compagni di viaggio e l’Apulia film Commission che ha sostenuto il progetto.
Poi devo aggiungere, che molte sono le donne che abbiamo incontrato in questo percorso, e proprio in esse abbiamo trovato una grande sensibilità e propensione al dialogo.
Ti ispiri a qualcuno in particolare nel tuo lavoro?
Ai libri, ai fumetti che leggo da quando sono bambino. Nel mio ufficio ci saranno oltre 10.000 volumi quasi tutti letti e che conservo come figli.
Quanto conta la passione nel tuo lavoro?
C’è solo passione nel mio lavoro e accanto probabilmente un po’ di capacità imprenditoriale e di intuizione. Ma ripeto fare ciò che ti piace ti permette sicuramente di avere un passo in più. Inviato da iPad
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