Dopo il singolo d’esordio “Vabbè”, esce oggi, giovedì 15 luglio, “fuori”, il nuovo singolo di REIETTO – disponibile in streaming e digital download al link https://reietto.lnk.to/fuori – prodotto da Charles Kendl e distribuito da Artist First.
Adattarsi al cambiamento vuol dire permettersi di avere un nuovo inizio, di sopravvivere. “fuori” è uno stato d’animo, il luogo immaginario dove finisci se superi la percezione umana di ciò che è normale. Ma cos’è normale? In questo brano reietto esterna la sua disfagia, invitando chiunque abbia una patologia a non sentirsi sbagliato.
“Sì, sono disfagico. In ‘fuori’ racconto come ho vissuto il periodo di accettazione di questa patologia. Non mangiavo e passavo tutto il tempo fuori a bere caffè, pensando mi desse energia. Ero solito sentirmi dire ‘Vale, sei fuori!’, per me era tutto nuovo e dovevo imparare a conviverci. Ripensavo spesso al concetto di normalità, a cosa fosse “normale” e il fatto che stessi seguendo un percorso con una psicologa, non faceva di me un pazzo. Mi sento super normale, anzi, invito tutti quelli che si sentono sbagliati, a seguire un percorso. Serve tantissimo a capire, a capirsi, a non sentirsi fuori, soprattutto dopo questo periodo di pandemia.”
Valerio Vacca, in arte Reietto, nato a Bari nel 1991, è un cantautore poliedrico. Si avvicina al rap all’età di 12 anni, affascinato dal modo diretto di raccontare la realtà senza filtri.
Si sentiva un emarginato, per questo ha scelto come nome d’arte reietto, per rimarcare il fatto che, quella che una volta poteva essere una parola di disprezzo nei suoi confronti, poi sarebbe diventata il suo grido di battaglia.
Nel 2017 vince il concorso regionale Nota D’Oro, aggiudicandosi una borsa di studio per studiare canto facendosi notare dal Maestro Vince Tempera in giuria e accedendo alla finale nazionale dei Grandi Festivals Italiani, a Verona, dal quale ne esce ancora vincitore.
Quest’ultima vittoria gli permette di esibirsi nel 2018 a Casa Sanremo (Palafiori). Nello stesso anno forma una band Funk Rap con la quale pubblica un EP e, tra contest, live e festival, colleziona molte date in giro per la Puglia (come l’apertura dei concerti di Franco126, Ensi e Piotta) e qualche trasferta.
È nel 2019 che la sua carriera prende una svolta decisiva. Con un suo amico di vecchia data, dà inizio al progetto SquadDrone, firmando con l’etichetta milanese Top Records, con la quale pubblicano il primo singolo a doppia traccia “King Size”, contenente anche il brano “DRONE”, prodotto da Hostin Dowgz.
A maggio 2020 esce il brano “è Trap bro” che anticipa l’uscita del loro primo EP “EPico” a settembre dello stesso anno, il cui brano “EASYJ3T” è prodotto da STRAGE.
Ad aprile 2021, lo SquadDrone pubblica il singolo “Parquet” e parallelamente al progetto rap, Valerio decide di dar vita a reietto, il suo progetto solista. Amante della sperimentazione e degli strumenti reali nelle canzoni, inizia a creare con Charles Kendl (nonché producer e polistrumentista), i primi brani di genere R&B.
Dopo il singolo di debutto “Vabbè” e il secondo singolo “fuori”, l momento è a lavoro su altri brani che porteranno al suo primo EP da solista.
Lo trovate su Instagram
Conosciamolo meglio….“REIETTO” in tre pregi e tre difetti, hobbys e di cosa ti occupi.
Pregi: simpatico, determinato, troppo buono.
Difetti: troppo buono, testardo, pessimista.
Hobby: videogame, serie tv/film, piloto droni, tennis.
Mi occupo di musica.
Il tuo rapporto con il tuo lavoro, ti piace quello che fai? Per te è una passione vera o ti sei adattato al contesto in cui vivi?
Al momento non posso lamentarmi, fare musica è quello che ho sempre desiderato fare. Più che passione è un vero e proprio bisogno, più che un lavoro è respirare. Ovviamente agli inizi non è semplice, quindi è opportuno avere un altro lavoro di ripiego (che al momento non ho) per investire nella musica.
Quali ostacoli, se ci sono stati, hai sperimentato durante il percorso e come li hai superati? Cosa diresti a chi comincia un percorso come il tuo. Quanto è stata importante per te la passione che hai messo in quello che stavi realizzando.
Direi che il piede giusto con il quale partire è quello di far musica perché se ne sente il bisogno e lasciarsi andare, senza se e senza ma. Quello che consiglierei è di essere autocritici e far le cose per bene. Ogni mossa va ponderata, per come la vedo, anche se ogni tanto sono piacevoli i salti nel vuoto dettati dall’istinto. Ostacoli? Tanti. Ogni giorno devi correre più forte degli altri per stare al passo con tutta la musica emergente che esce e soprattutto essere sempre documentato su come fare determinate cose e come entrare in questo mondo. Ma non ci spaventiamo, siamo sognatori e gli ostacoli fanno parte del percorso. La passione sicuramente serve ed è importante, ma ancor più importante è la determinazione. Non abbattersi se all’inizio qualcosa non va come deve, anche le case non nascono già costruite, ma si parte prima dalle fondamenta.
Il tuo rapporto con la vita, il tuo motto, le tue credenze.
Ho sempre creduto in me stesso, anche se non si direbbe. Sono molto pessimista, è vero, ma il fatto che io non abbia un credo mi porta a credere che solo io posso aiutare me stesso. La vita? “Dico va bene, ma poi Vabbè”. Odio la morte, quindi ruberò il motto a Game of Thrones: “Cosa diciamo al Dio della morte? Non oggi”
Il tuo idolo, c’è qualcuno a cui ti ispiri per realizzare la tua vita?
Uno dei miei idoli è stato sicuramente mio nonno. Un esempio di amore sincero col sorriso sempre stampato in volto. Credo, o almeno spero, di essere intraprendente come lui. Del resto, lui ha sempre spinto questo mio sogno. Vorrei solo essere più figlio di buona donna, proprio come lui mi ripeteva, esser troppo buoni a volte non è un bene.
Se vogliamo parlare di idoli musicali, mi ispiro a Mecna.
Il libro, l’opera d’arte, o la trasmissione televisiva/ radiofonica (ecc…) più famosa che avresti voluto realizzare tu
La notte stellata di Van Gogh. C’è così tanta musica silente in quel dipinto.
La tua citazione famosa preferita
“Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”
Jim Carrey in The Truman Show
Il tuo ultimo “successo” lavorativo, affettivo, quanto è il frutto della tua spontaneità ed esperienza e quanto invece è il risultato di fattori esterni
Da poco è uscito il mio nuovo singolo “fuori”, quindi non saprei fare un resoconto. Magari sarebbe più opportuno parlare del mio scorso lavoro “Vabbè”, visto che è passato un po’ più di tempo.
Sarebbe scontato dire che è tutto frutto della spontaneità ed esperienza, ma è stato proprio così. Ci siamo lanciati ad occhi chiusi dicendoci “come va, va”. Ovviamente il merito del lavoro fatto non è solo mio, io ci ho messo la mia visione, la mia voce e la mia emotività, ma tutti coloro che lavorano al progetto reietto, meritano la loro “fetta di gloria”. Se vogliamo parlare di fattori esterni posso ringraziare solo il fato, che ha fatto incrociare me con la mia manager Claudia Riolo.
Come è la tua giornata tipo?
Sveglia, bestemmie, musica, caffè, musica, pranzo, musica, videogame, ragazza, musica, cena, serie tv, scrittura/mondo di reietto. Repeat.
Trovi il tempo per rilassarti?
Sicuramente ho tempo per rilassarmi, magari ultimamente un po’ meno perché stiamo cercando di seguire un piano ben preciso per il rilascio dei singoli. Ma a me sta bene così, adoro lavorare alla musica anche di domenica.
Cosa sognavi da piccolo?
Di fare il benzinaio perché lo vedevo sempre pieno di soldi *risata*
Cosa ti piace di più del lavoro che fai?
Il fatto che, per quanto possa diventare grande anno dopo anno, continuo ad essere un bambino che sogna, immagina il proprio mondo, lo scrive e lo canta.
- Qual è il tuo mantra quotidiano?
“L’anno prossimo si va a Sanremo”
Prossimi eventi
Il mio funerale (no dai, spero di no)
- Contatti
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